ROMA – Un secondo tempo supplementare all’azienda Beko per dimostrare di voler puntare davvero sull’Italia, presentando un piano industriale in linea con le prescrizioni della Golden Power perché quello attuale non è accettabile. È questa la conclusione alla quale si è giunti al termine del Tavolo Beko, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, con il sottosegretario alle crisi di impresa, Fausta Bergamotto, alla presenza dei rappresentanti delle Regioni Marche, Toscana e Lombardia, degli Enti locali, dell’azienda e dei sindacati.
“Prima di chiudere la vicenda applicando i poteri sanzionatori, o addirittura inibitori, previsti dall’esercizio della Golden Power, che abbiamo subito posto in essere, penso sia bene dare un secondo tempo supplementare all’azienda, in quanto il primo non è stato utilizzato come noi tutti auspicavamo. L’azienda presenti un piano industriale assertivo, che preveda investimenti significativi in Italia e un piano produttivo e occupazionale che corrisponda alle prescrizioni introdotte dal governo, sia per quanto riguarda la sovrapposizione con gli altri stabilimenti Whirlpool in Europa, sia con quelli di Beko in Romania”, ha sottolineato Urso.
“Un vero piano industriale che valorizzi i marchi storici italiani, ambizioso sul piano produttivo e occupazionale e sostenibile nel tempo come hanno chiesto tutte le forze sindacali, le Regioni e i Comuni presenti all’incontro”, ha aggiunto. Il confronto tra Ministero, azienda, sindacati e istituzioni locali è quindi aggiornato al mese prossimo, termine entro cui la proprietà dovrà sottoporre al tavolo un nuovo piano industriale.
Calenda: Urso ha mentito? Renda noto testo Golden Power
“In neanche un mese Urso è passato dal dire che il Golden Power avrebbe tutelato i livelli occupazionali a dire ‘valuteremo il suo uso, vedremo dopo la fine del confronto’, all’annuncio di centinaia di licenziamenti”. Lo dichiara il segretario di Azione, Carlo Calenda. “Quello che deve fare Urso per trasparenza è dirci qual è, precisamente, il testo del Golden Power da cui capiremo se ha mentito agli operai e se ha mentito agli italiani in una sede istituzionale come il Parlamento, essendo la prescrizione del Golden Power non finalizzata al mantenimento dei livelli occupazionali”.
Fiom: piano inaccettabile, serve sostegno Governo all’industria
Per la Fiom-Cgil il piano di Beko Europe, con 1.935 esuberi dichiarati e la chiusura di due siti, «è inaccettabile e va come tale respinto». Così Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e Alberto Larghi, coordinatore nazionale per la Fiom-Cgil del settore degli elettrodomestici, dopo il tavolo di oggi al Mimit. «Siamo pronti a una discussione solo se il presupposto di partenza è il rilancio e la salvaguardia dei siti, con chiare missioni produttive,
sostenute da investimenti, garantendo un futuro occupazionale ai territori interessati. L’azienda deve presentare un nuovo piano industriale, non può presentarsi tre mesi dopo l’acquisizione e voler dimezzare i dipendenti. Non lo consentiremo», aggiungono i sindacalisti, chiedendo al Governo di «passare dagli annunci ad effetto, a una proposta accompagnata da risorse economiche vere a sostegno anche diretto dell’industria, per concorrere alla sostenibilità nella competizione globale. La nostra mobilitazione prosegue con lo sciopero di tutta la categoria di domani a Varese e di venerdì a Siena».