Berlusconi attacca pm e sfida Colle su poteri: Di più al premier

Crotone, 10 mag. (TMNews) – “Scappo via, devo chiamare Angela Merkel per una cosa urgentissima”. Si congeda così, Silvio Berlusconi, lasciando l’hotel nel quale si è rifugiato dopo il comizio. Poco prima aveva regalato un bacio a Dorina Bianchi, senatrice Udc voluta fortissimamente dal Cavaliere candidata sindaco a Crotone, sfidando il braccio di ferro verbale ingaggiato da settimane con Pier Ferdinando Casini. Con “Dorina” ha anche soffiato le candeline della torta del figlio della senatrice centrista che compie gli anni. Clima goliardico, battute su donne, bunga bunga e magistrati dopo un pomeriggio di fuoco passato a ‘martellare’ giudici, Consulta, opposizioni e – novità del giorno – il Quirinale.

Il passaggio dedicato al Colle, nel caldissimo Palasport crotonese, prende spunto dalla volontà più volte annunciata di cambiare l’architettura istituzionale. Il programma è impegnativo: ridurre il numero dei parlamentari, cambiare tutti i regolamenti dei lavori delle Camere, modificare la composizione della Corte costituzionale e i poteri del presidente della Repubblica, attribuire più poteri al governo e al premier. L’appuntamento è a uno dei prossimi consigli dei ministri, giura Berlusconi, convinto che sia arrivata l’ora di modificare una Carta nata all’alba della caduta del fascismo e ispirata dunque a un ricercatissimo equilibrio tra poteri. Così come – assicura, ‘incoronando’ anche Pino Galati – è fissato per il prossimo cdm il varo di una legge che consenta l’ingresso di un nuovo sottosegretario per ciascun ministero.

Per il resto, non si contano nel corso del lungo intervento calabrese gli attacchi ai magistrati. Sono “una malattia della democrazia”, guidati da “toghe rosse” che provano a instaurare una “dittatura”, hanno al loro interno la componente di Md che si muove come un “partito politico”, tollerano una Consulta ormai diventata “organo politico”. C’è la diagnosi, ma anche ricetta prescritta dal premier: “Separazione delle carriere”, modifica della composizione della Corte costituzionale e del Csm, responsabilità civile per i giudici che si macchiano di “colpa grave”. Berlusconi mostra fastidio anche per quei magistrati che a Napoli hanno ordinato “la chiusura delle discariche” a pochi giorni dalle elezioni. Anche qui la cura è piuttosto drastica: “Io gli porterei i rifiuti in Procura”.

Siccome fra pochi giorni si vota e l’avversario nelle urne resta comunque il centrosinistra, il Presidente del Consiglio si impegna anche nell’opera di demolizione dell’immagine dei leader dell’opposizione. Sono sempre “incazzati”, “si lavano poco”, sono “guidati dall’odio e ci considerano nemici, non avversari”. Ma Berlusconi ne ha anche per i terzo polisti, quei “Fini e Casini” che dopo aver tentato “l’agguato” del 14 dicembre, sono finalmente lontani dal centrodestra. E senza i loro veti, sottolinea soddisfatto, “il governo potrà dar vita nei prossimi due anni alle riforme che servono al paese”, a partire da quella della giustizia. Sul palco, mentre denuncia l’ostruzionismo casiniano, c’è anche la candidata alle Comunali, Dorina Bianchi, che è anche senatrice Udc. Pochi minuti è arriva la condanna del segretario centrista Lorenzo Cesa, più che irritato per la mancata presa di distanze dagli affondi del Cavaliere.

A sera, quando le agenzie rilanciano le parole dedicate al Quirinale, da ambienti vicini al premier trapela sorpresa. Il Cavaliere, secondo le stesse fonti, non era intenzionato ad attaccare Napolitano ma solo a ribadire concetti già espressi in passato. Irritato, ma non abbastanza da rovinarsi la serata. L’ultima barzelletta il premier la regala ai dirigenti del Pdl accorsi in hotel: “Il Fatto quotidiano ha pubblicato un sondaggio, domandando alle donne se vogliono fare all’amore con Berlusconi: il 33% ha detto di sì, il 66% ha risposto ‘ancora?’…”.

Tom

© riproduzione riservata