Roma, 28 feb. (Apcom) – Mentre a carico del padre di Eluana
Englaro, Beppino, La Procura di Udine apre un fascicolo di
indagine, il mondo politico fatica a trovare un accordo sul
testamento biologico. Al punto che il presidente del Senato apre
all’ipotesi di un rinvio della data di arrivo del disegno di
legge di maggioranza nell’aula di Palazzo Madama.
“Se si tratterà di lavorare qualche settimana in più in
commissione per garantire ampiezza di dibattito e ampiezza di
confronto per l’elaborazione di un testo il più largamente
condiviso che approdi in aula con il relatore, sarà fatto un bel
lavoro”, ha dichiarato la seconda carica dello Stato. Parole
subito apprezzate dal presidente della Camera. “Si tratta di una
questione che non può essere affrontata con emotività o, peggio
ancora, alzando bandiere ideologiche o propagandistiche”, afferma
Gianfranco Fini. Il Parlamento, insomma, reclama il suo ruolo in
una questione che suscita frizioni tra schieramenti e divisioni
all’interno di ognuno di essi.
I promotori dell’appello per una moratoria fino alle elezioni europee – e in particolare Emma Bonino e Enzo Bianco – colgono la palla al balzo per rilanciare la loro iniziativa. Ma la proposta di Schifani punta solo a permettere alla commissione Sanità di emendare il ddl del relatore Raffaele Calabrò (Pdl) rinviando la data di inizio della discussione di aula, attualmente fissata per il 5 marzo. Tra maggioranza e opposizione scattano comunque reciproche accusa a chi è più diviso. “Non è qualche giorno in più di lavoro in commissione Sanità, utile anche ad un maggiore approfondimento, viste le contraddizioni che si sono aperte nella maggioranza, che impedirà che si arrivi presto alla discussione in Aula del provvedimento”, afferma la capogruppo
del Pd in Senato Anna Finocchiaro, ma “se il Pdl ora non vuole più la legge si assuma le proprie responsabilità e lo dica”. Le risponde a stretta giro di posta il Pdl. “Nonostante questi toni da lezioncina, proseguiremo con un atteggiamento sereno e costruttivo”, afferma il presidente dei senatori Maurizio Gasparri, Finocchiaro “sa benissimo che noi vogliamo la legge, ci siamo fatti carico quanto e più di tutti di questo problema”. La proposta di Schifani “denuncia un clima di difficoltà nel centro destra”, secondo il senatore del Pd Daniele Bosone. “Farebbe meglio a guardare la trave nel suo occhio, dove la sua area appare divisa in innumerevoli fazioni”, replica il presidente della commissione Sanità di Palazzo Madama Antonio Tomassini.
In ognuno degli schieramenti, intanto, continuano i distinguo.
Se l’Udc è netto (“L’impegno a fare una legge sul testamento
biologico va mantenuto in tempi brevi”, per Pier Ferdinando
Casini), non così per Pd e Pdl. Nella maggioranza Alfredo
Mantovano sottolinea che non c’è “nessun ostacolo” alla proposta
di Schifani, “l’importante è che nessuno immagini un rinvio ‘sine
die'”, mentre per il ministro Renato Brunetta, invece, “serve una
soft law”. Nel Pd, la capogruppo in commissione Dorina Bianchi
rivendica: “Mi rifiuto di trovare l’unitarietà di un partito, la
ricchezza di un partito moderno e riformista sta proprio nella
pluralità di vedute”.
Divisioni analoghe a quelle nel mondo cattolico. Mentre il
cardinale Javier Lozano Barragan avalla un approfondimento della
discussione parlamentare, perché – spiega – “se il testamento
biologico è soltanto una maschera che nasconde l’eutanasia non lo
si deve accettare, mentre se è una rinuncia all’accanimento
terapeutico è accettabile”, il Movimento per la vita protesta.
“Le dichiarazioni che lasciano intravvedere ulteriori rinvii
suscitano stupore e, bisogna pur dirlo, indignazione”, afferma il
presidente Carlo Casini. Sul fronte opposto un gruppo di
intellettuali cattolici – guidati dai docenti universitari
Carmelo Vigna e Stefano Semplici – che scrivono al presidente
della Cei Angelo Bagnasco per sostenere che in casi eccezionali
alimentazione e idratazione possano essere sospesi e auspicare
che “la Chiesa possa esprimere una capacità di inclusione più
ampia”. Giuliano Ferrara commenta: “Chi sta con Bagnasco, chi
contro, chi con Pisanu o i professori, ma non con Sofri e
Veronesi: la situazione biotestamentaria è confusa, tra i laici
come tra i cattolici. E se non se ne facesse niente?”.
A Udine, nel frattempo, la Procura ha aperto un fascicolo per
omicidio volontario a carico di Beppino Englaro e altre
quattordici persone, tra di loro il primario che ha assistito
Eluana nella morte e tutti gli infermieri. “Atto dovuto”, hanno
poi spiegato dal palazzo di giustizia, “dopo le numerosissime,
specifiche, anche nominativamente, denunce inviate o presentate a
questo ufficio da parte di cittadini, tutti identificati e
identificabili”.
Ska
MAZ
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