Busto Arsizio, la Procura chiede il processo per Irene Pivetti per la fornitura di mascherine

La vicenda riguarda la presunta frode sulla fornitura di mascherine nella quale l'ex presidente della Camera è accusata di frode n pubblica fornitura, appropriazione indebita, riciclaggio. Per la difesa il processo deve essere spostato per competenza a Roma (Foto d'archivio)

BUSTO ARSIZIO – La Procura di Busto Arsizio ha concluso le indagini sulla fornitura di mascherine e chiede il rinvio a giudizio per l’ex presidente della Camera Irene Pivetti. Le accuse a suo carico sono frode in forniture pubbliche, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio. La vicenda scaturisce dall’inchiesta sulla compravendita dalla Cina di mascherine per un valore complessivo di 35 milioni di euro, a fronte della quale però sarebbero state consegnate mascherine per un valore di 10 milioni di euro,

tra l’altro non rispondenti ai requisiti che erano richiesti dall’appalto, con un falso marchi CE e risultate poi inutilizzabili. Lo scorso marzo la Procura di Busto aveva chiesto la misura di custodia cautelare agli arresti per Pivetti, ma il Gip aveva dichiarato la sua incompetenza territoriale, ritenendo che questa spettasse a Roma. Per la procura, al contrario, la competenza è del tribunale di Busto perché il reato è stato ipotizzato per fatti avvenuti a Malpensa. L’avvocato Filippo Coco, difensore dell’ex presidente della Camera, ha ribadito, l’incompetenza di Busto Arsizio, sulla quale si è anche pronunciato il Tribunale del Riesame.