Busto Arsizio, laboratorio di abbigliamento abusivo con lavoratori sfruttati

Sospesa l'attività che impiegava in nero clandestini in ambienti non idonei e denunciati i gestori (Foto d'archivio)

BUSTO ARSIZIO – Disposta la sospensione di ogni attività di lavorazione in un laboratorio risultato clandestino, dove venivano prodotti capi di abbigliamento con lavoratori sfruttati. La polizia locale, che aveva notato strani movimenti nei locali di via Sant’Anna, dopo una serie di verifiche ha tenuto sotto controllo la struttura fino a quando, i sospetti di una qualche attività clandestina sono risultati fondati ed è stata disposta l’ispezione. E’ stato così trovato un laboratorio di sartoria,

realizzato senza alcuna autorizzazione, dove venivano impiegati lavoratori di nazionalità cinese, tre risultati clandestini, che lavoravano totalmente in nero, senza alcuna tutela e in ambienti malsani e comunque non adeguati alle normative di sicurezza nei posti di lavoro. Inoltre una parte dei locali era stata trasformata in improvvisato dormitorio con cucina. I gestori, per evitare possibili “sguardi indiscreti” avevano anche oscurato le finestre. L’ispezione è stata decisa di concerto con i nuclei specializzati di Ats Insubria e del Nucleo ispettorato del lavoro dei carabinieri di Varese ed è stata effettuata congiuntamente. I capi, in questo modo. erano prodotti a bassissimo costo. Durante la verifica sono stati sequestrati i macchinari impiegati per la lavorazione, diversi capi e una considerevole quantità di materiali impiegati nella produzione. le persone identificate come titolari dell’attività abusiva sono stati denunciato alla Procura della Repubblica per violazioni relative alle norme sull’immigrazione e sulla sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro oltre che per abusivismo edilizio. per i tre operai risultati clandestini è stato emesso il decreto di espulsione dall’Italia.