Busto Arsizio, perseguitava da anni i fratelli per il fallimento dell’azienda di famiglia. Arrestato

Dal fallimento dell'azienda di famiglia era scaturita una persecuzione che aveva spinto l'uomo perseguitato a trasferirsi con la famiglia a Busto, ma il congiunto ha continuato a terrorizzare lui, la moglie, i figli, i parenti della moglie (Foto d'archivio)

BUSTO ARSIZIO – E’ stato arrestato a Gorizia dalla Polizia di Stato, il cinquantenne che da anni rendeva un incubo la vita dei familiari che vivono a Busto Arsizio, dove si era trasferito uno dei fratelli proprio per sfuggire alle minacce, calunnie, atti vandali ed aggressioni del congiunto. All’origine della persecuzione, ci sarebbe il fallimento dell’azienda di famiglia, nella quale tre fratelli erano soci in Friuli. sulla perdita dell’attività di famiglia si era anche attivata una causa civile per il risarcimento dei danni nei confronti di uno dei fratelli,

che però era stata respinta. Nel 2015 c’era stato un episodio di violenza, con uno scontro al termine del quale i tre fratelli erano stati arrestati per rissa, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Il Gip di Gorizia aveva poi imposto a carico del cinquantenne arrestato ieri, il divieto di avvicinarsi agli altri due fratelli. Le azioni di persecuzione, le minacce ed i danneggiamenti, però non erano cessati e così uno dei due aveva deciso di trasferirsi con la famiglia a Busto, sperando di porre fine ad una situazione ormai insostenibile. Il cinquantenne, però, non solo non avrebbe desistito, ma anzi, avrebbe perseguitato con costanza il fratello e anche sua moglie e i loro bambini, i genitori, il fratello e la suocera che vive in Sicilia, il cognato residente nel milanese, che avevano cercato di mediare tra i due fratelli, una persecuzione andata avanti dal 2018 fino ai giorni scorsi, con appostamenti sotto casa, bigliettini lasciati nella cassetta delle lettere, missive diffamatorie inviate ai vicini di casa e al datore di lavoro della vittima. Nelle lettere anonime l’arrestato sosteneva che “ .. il signor… è mafioso, estorsore e pedofilo”. Oltre a tentare di infangare l’immagine del fratello, il cinquantenne inviava video e messaggi con minacce morte affermando che avrebbe “fatto a pezzi” ai parenti nelle varie regioni dove vivono. L’uomo aveva addirittura seguito il fratello in un viaggio all’estero. Alla fine l’uomo perseguitato ha sporto denuncia al Commissariato di Ps Polizia di Busto. Gli agenti hanno acquisito le testimonianze di amici, vicini e colleghi dell’uomo perseguitato e trovato puntuali riscontri a quanto affermato nella denuncia. La Procura ha chiesto ed ottenuto dal Gip del tribunale di Busto la misura di custodia cautelare in carcere per il cinquantenne, che è stato rintracciato ed arrestato dalla Squadra Mobile di Gorizia, dove risiede. E’ stato rinchiuso in carcere.