Busto Arsizio, vigile denunciò falsa aggressione: rinviato a giudizio. Si ferì apposta da solo

Il caso dell'agente di Polizia locale aveva fatto scalpore in città e suscitato le proteste del sindacati. Sbugiardato dalle immagini delle telecamere. Il Gup lo ha mandato a processo con le accuse di falso, interruzione di pubblico servizio, truffa ai danni di un ente pubblico e simulazione di reato. ll Comune si è costituito parte civile

BUSTO ARSIZIO – E’ stato rinviato a giudizio l’agente della polizia locale del comando di Busto Arsizio che lo scorso primo febbraio aveva denunciato di essere stato aggredito da due cittadini durante un giro di controllo parcometri. I due aggressori erano poi fuggiti senza lasciare traccia così come raccontato dall’agente 32enne.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Busto Arsizio, in realtà, il pestaggio non è mai avvenuto. Per gli inquirenti l’agente ha simulato l’aggressione e oggi, il Gup Stefano Colombo, lo ha mandato a processo con le accuse di falso, interruzione di pubblico servizio, truffa ai danni di un ente pubblico e simulazione di reato. ll Comune di Busto Arsizio si è costituito parte civile.

La denuncia dell’aggressione era diventata un caso in città. I sindacati avevano protestato sottolineando che il vigile era di pattuglia da solo; la presenza di un collega avrebbe evitato il peggio. Le indagini per identificare gli aggressori hanno portato ad un esito inaspettato: dal filmato registrato da una telecamera del sistema di videosorveglianza cittadino sono spuntate le immagini dell’agente che si sfrega il viso e un ginocchio contro una colonna per causarsi, così sostiene l’accusa, le lesioni poi denunciate. Oggi è arrivato il rinvio a giudizio. Il processo inizierà a marzo.