Busto, dopo i disagi del cantiere promosse piazza Trento e Trieste

BUSTO ARSIZIO Seppur giudicata ancora incompleta, i bustocchi promuovono Piazza Trento e Trieste con il monumento ai Caduti al suo centro.
L’intervento piace perché ha restituito un volto più armonioso e ordinato all’intera zona. Questo almeno il parere più diffuso tra i cittadini interpellati. Non manca, è vero, chi la pensa in maniera diversa. Ma anche in questo caso, i toni duri e accesi che avevano preceduto e accompagnato il trasloco sono diventati alquanto più sfumati. Perfino chi durante i lavori ha subito (pesantemente) i disagi del cantiere, si dice ora soddisfatto del risultato. E aggiunge alla “promozione” la richiesta di non fermarsi qui.

«La piazza sta prendendo forma e devo ammettere che il risultato è positivo – commenta Monica De Lellis, titolare dell’edicola di piazza Trento e Trieste – durante i lavori abbiamo subito grandi disagi; il passaggio è diminuito e di conseguenza anche il nostro lavoro. Oggi, finalmente, vediamo i risultati ce ci sentiamo più tranquilli».

Pasquale Mastromedico è un residente di via Cardinal Tosi: anche lui ha subito i disagi del cantiere, ma adesso è contento di vivere in una piazza più pulita e accogliente. A suo parere, tuttavia, è ancora incompleta: «Sicuramente questo intervento rappresenta un beneficio per tutta la città – ammette – il mio augurio è che venga portato a termine anche il progetto di  pedonalizzazione della strada posteriore  alla piazza, creando un percorso unico con via Roma e via Cardinal Tosi con verde e nuovo arredo urbano».

Per Gian Mauro Brusvelt, piazza Trento e Treste è l’area più idonea per ospitare l’obelisco: «È più ariosa e trasmette un senso di visibilità più ampia – commenta – le linee e le forme acquistano ancor più importanza per la presenza del liceo artistico nella piazza».

Ma non tutti la pensano così. Per Francesca Cuoiati, ad esempio, il trasferimento del monumento ai Caduti in piazza Trento e Trieste è «il male minore»: «Se devo giudicare l’intervento da un punto di vista estetico – comincia – il mio non è un giudizio per nulla positivo. La piazza è troppo piccola e l’obelisco non viene valorizzato. Dal punto di vista pratico, di beneficio alla città, credo al contrario che sia stata fatta una buona cosa: in città servono posti auto e sono favorevole alla costruzione del parcheggio in piazza Vittorio Emanuele che necessita una riqualificazione».

Francesca Cuoiati si domanda però con un po’ nostalgia quale fine farà il soprannome dato al monumento ai Caduti: il famoso, o famigerato: “piazza Tre Culi”, così detta perché i soldati rappresentati nell’opera sono senza veli. «Fa parte della tradizione della città», esclama sorridendo.
L’intervento non convince del tutto anche gli studenti che ogni giorno aspettano l’autobus all’uscita da scuola: «Prima attraversavamo a piedi la piazza, in mezzo al verde  – racconta una giovane di Olgiate Olona – adesso c’è troppo cemento».

Per Daniela Brendolini, infine, la piazza si è risvegliata: «È più viva e sicuramente più ordinata e pulita».

Valeria Arini

e.besoli

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