Busto, omicidio Sporchia «Non doveva finire così»

BUSTO ARSIZIO Nessuna premeditazione da parte di Christian Palatella e Luca Modena, attenuanti generiche per Daniela Craici, pene più miti per tutti e tre gli imputati. E’ tornato in aula davanti al gup di Busto Alessandro Chionna il processo per l’omicidio di Giuseppe Sporchia, 60 anni, e il tentato omicidio della moglie dell’uomo, Bambina Berra, 60 anni, avvenuto nella tarda serata del 27 settembre 2009 nella villetta di via Novara dove la coppia viveva. Sul banco degli imputati l’ex nuora Daniela Craici, considerata la mente dell’aggressione, il figlio Christian Palatella, nato dal precedente matrimonio della Craici, e Luca Modena, amico di Christian. Il pm >Silvia Isidori ha chiesto l’ergastolo per la madre, 20 anni di reclusione per il figlio 18 anni per Modena. Ieri la parola è passata alle

difese. «Christian non sapeva assolutamente delle intenzioni della madre e non è mai stato d’accordo con l’aggressione – ha detto Roberto Donetti. E su Daniela: «Ha sofferto moltissimo. Dopo la fine del primo matrimonio ha allevato due figli da sola lavorando tantissimo. Poi ha incontrato il figlio degli Sporchia, un uomo che amava al di sopra di tutto. I suoceri che per Daniela erano responsabili del fallimento di questa seconda unione. Ha sofferto, Daniela, ha subito una situazione difficilissima». Di qui la richiesta di concedere le attenuanti generiche o di considerarle in modo paritetico alle aggravanti.Il 16 dicembre repliche del pm e sentenza. Anche dell’amico di Christian, Luca Modena, difeso dall’avvocato Cramis si è detto che è un ragazzo molto solo e non  voleva uccidere.Simona Carnaghi

m.lualdi

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