Canton Ticino, interrogazione del Ps dopo la manifestazione di un gruppo di estrema destra

E' stato esposto uno striscione dalla Torre Bianca L'ultradestra europea auspica un giro di vite sull'immigrazione e considerano attualmente troppo facile. (Foto dal web)

BELLINZONA – Dopo la manifestazione inscenata dal gruppo di estrema destra Junge Tat di sabato 30 settembre, Il deputato del Partito socialista svizzero Maurizio Canetta, ha presentato un’interpellanza e la vicenda finisce al Consiglio di Stato. Canetta, chiede di sapere se ci sono segnali di inasprimento della propaganda dell’estrema destra in Ticino. Nell’interpellanza il deputato socialista chiede anche di sapere se e come vengono tenuti sotto osservazione i social media di questi gruppi di estrema destra e se ci sono elementi che permettono di escludere che persone residenti nel Cantone sono legate al gruppo.

“Il modus operandi – si legge nell’interrogazione di Canetta – indica che l’azione è stata organizzata in modo tecnicamente complesso, ciò che suggerisce un possibile radicamento del gruppo nel nostro territorio”. Sabato il gruppo estremista Junge Tat ha organizzato una sorta di blitz a Bellinzona, per chiedere il rimpatrio immediato dei migranti. E’ stato srotolato uno striscione con la scritta “Immigrati a casa” e sono stati accesi fumogeni. All’arrivo degli agenti di polizia i manifestanti sono fuggiti e lo striscione è stato rimosso. Attualmente la Polizia federale ed Europol, l’agenzia di polizia dell’Unione europea, hanno messo sotto osservazione il gruppo “Junge Tat”. In un rapporto sul gruppo, Europol afferma che “La Svizzera riferisce che il nuovo gruppo di estrema destra Junge Tat sta perseguendo una strategia di comunicazione pubblica sui social media che non ha precedenti nel panorama dell’estremismo”. Junge Tat ha un proprio canale Telegram che conta quasi settemila iscritti e utilizza i social con una strategia definita “senza precedenti” da Europol