Dall’assemblea del patto di Capranica ieri a Roma è nata ufficialmente R.ETE Imprese Italia, anche il tifo varesino: la nuova super associazione di rappresentanza che vede, per la prima volta insieme commercianti, artigiani e piccole imprese. E le associazioni varesine, coinvolte nella rivoluzione a livello nazionale, ieri a Roma c’erano. Per assistere ai primi passi di questo nuovo soggetto di rappresentanza che porta nel suo nome la sua stessa volontà: Rappresentanza e Territorio per l’unità delle piccole e medie imprese del Paese. Un via ufficiale che a Varese già da tempo ha aperto il dibattito sulle possibilità di una declinazione locale: «Ho vissuto la mattinata con le illusioni da sabato del villaggio» è stato il primo commento di Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato Imprese Varese e vicepresidente di Confartigianato nazionale, raggiunto a Roma, appena uscito dall’assemblea. Dopo l’entusiasmo per i preparativi della festa attende dunque i primi passi concreti il presidente Merletti «Ora uno dei primi aspetti da verificare è
la declinazione di questo nuovo soggetto a livello lombardo, uno dei primi motori d’Italia». Un discorso in realtà già avviato che ora vede nuove possibilità, ha raccontato Franco Orsi, presidente della Cna Varesina, anche lui ieri nelle prime file a Roma, dove “c’era un’atmosfera da grandi occasioni per celebrare una data storica”. Concretezza degli interventi e messaggi positivi hanno catturato il consenso di Orsi «Questa nuova associazione si propone come un’organizzazione per l’Italia: non è contro nessuno e non esclude nessuno». Una realtà che ora non potrà essere ignorata ha commentato Gianni Lucchina direttore di Confesercenti Varese da Roma: «C’era una significativa presenza di politici e forze sindacali che sono stati messi di fronte ad una forte e nuova unità del mondo associativo». Le piccole e medie imprese ora avranno una voce unitaria: «Che certamente non potrà più essere inascoltata». E anche a livello locale, ha aggiunto Lucchina: «Ora abbiamo una spinta ed uno stimolo in più». Silvia Bottelli
m.lualdi
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