Case Aler ai richiedenti asilo, bufera in Regione. Cosentino: “Vadano a famiglie in attesa da anni”

Polemica sulle presunte aperture dell'assessore alla Casa di Fratelli d'Italia dopo una lettera del Prefetto di Monza. Il capogruppo di Lombardia Ideale: "La nostra posizione è netta, si rispettino le graduatorie e non si scavalchino le persone che hanno diritto a una sistemazione abitativa". Tutte le dichiarazioni sul tema

MILANO – “Bene ha fatto la Presidenza di Regione Lombardia a ribadire la posizione nettamente contraria all’ipotesi di destinare alloggi Aler all’accoglienza di richiedenti asilo. Noi siamo altrettanto netti nel sottolineare, senza alcun intento polemico, che le case popolari devono essere assegnate, sempre e solo secondo l’ordine assegnazione, alle tante famiglie italiane bisognose da anni in attesa di trovare una sistemazione abitativa e che hanno tutto il diritto di non vedersi scavalcate nelle graduatorie Aler”.

Commenta così Giacomo Cosentino, Capogruppo di Lombardia Ideale in Consiglio regionale lalettera inviata dal prefetto di Monza ai sindaci in cui si chiede di segnalare direttamente a Regione Lombardia la disponibilità di alloggi pubblici da destinare al potenziamento dei centri di accoglienza e sulla posizione attribuita all’Assessore regionale alla Casa, Paolo Franco, peraltro da lui stesso successivamente chiarita. 

La posizione della Presidenza della Regione

“La posizione della Regione Lombardia riguardo la possibilità di assegnare, seppur temporaneamente, alloggi Aler per l’accoglienza di richiedenti asilo, è stata illustrata con chiarezza dal presidente Attilio Fontana il 12 maggio scorso in Prefettura a Milano, nel corso dell’incontro sul tema con il Commissario delegato per la gestione dell’accoglienza dei migranti, Valerio Valenti, e i 12 Prefetti lombardi”. Lo comunica in una Nota la Presidenza di Regione Lombardia. “Tale posizione, negativa, non offre alcuno spazio di negoziare con singole Prefetture la disponibilità di case popolari che devono rapidamente essere messe a disposizione degli aventi diritto nelle graduatorie Aler”.

Gli attacchi di Lega e Forza Italia all’assessore di Fdi

“Case sfitte a richiedenti asilo appena arrivati in Italia? Questa non è la posizione della Lega: prima di tutto si devono rispettare le regole per l’assegnazione delle case popolari. Ci sono graduatorie con famiglie bisognose che hanno partecipato a bandi e da anni sono in attesa di un alloggio. Non riteniamo che la posizione che oggi emerge dalla stampa dell’Assessore regionale alla Casa di Fratelli d’Italia, Paolo Franco,

sia una posizione condivisa con la giunta o la maggioranza, sicuramente non è condivisa con la Lega. Crediamo piuttosto sia una leggerezza e invitiamo l’assessore a tornare sui propri passi”. È quanto fa sapere in una nota il brianzolo Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, sulla lettera inviata dal prefetto di Monza ai sindaci in cui si chiede di segnalare direttamente a Regione Lombardia la disponibilità di alloggi pubblici da destinare al potenziamento dei centri di accoglienza. “I dati sono chiari e purtroppo fanno riflettere: in Lombardia ci sono migliaia di richieste di alloggio popolare. Anche per questo non è giusto dare priorità a chi ha appena messo piede nel nostro Paese, a discapito oltretutto di chi, in modo corretto e legittimo, è in graduatoria e da anni attende di poter entrare in una casa. Il nostro dovere come Regione Lombardia è di trovare una soluzione rapida per queste persone, non per altri”.

“In un contesto socio economico di grande disagio per le categorie sociali più svantaggiate, la scelta dell’assessore regionale Paolo Franco di assegnare le case Aler sfitte ai profughi piuttosto che alle famiglie italiane bisognose, appare inspiegabile! Una decisione dall’alto, che se da un lato apre ad assegnazioni improprie, dall’altro scarica la responsabilità sull’autonomia di scelta dei sindaci: inaccettabile! Pertanto il gruppo di Forza Italia esprime la sua assoluta contrarietà alla scelta e non c’è nessun margine di trattativa su questo tema; piuttosto invitiamo l’assessore a mettere al più presto le case in disponibilità delle famiglie aventi diritto”. Lo dichiara Fabrizio Figini, presidente del gruppo Forza Italia al Consiglio regionale della Lombardia.

La precisazione di Franco e La Russa

Con il Prefetto di Monza deve esserci stato un fraintendimento, nonostante la lettera di spiegazioni che le avevo inviato proprio sul tema delle case Aler ai migranti. Può capitare, ma ho comunque provveduto a mandare stamani una nuova comunicazione ai Prefetti lombardi sulla chiara posizione di Regione Lombardia in merito a questo tema”. Così Paolo Franco, assessore regionale alla Casa e Housing sociale. Alla dottoressa Palmisani l’Assessorato aveva scritto che (cit.) avrebbe dato “la disponibilità di questo Assessorato di verificare le possibili soluzioni per valutare un ipotetico ampliamento della rete di accoglienza, in coerenza con le finalità della legge regionale n. 16/2016, come da Lei richiesto”. “Questo chiaramente non comporta nessun esperimento pilota, come è stato detto, e nessuna accettazione del progetto. Mi sembra una indicazione molto chiara, in forma di cortesia istituzionale, che non può essere fraintesa. Oltretutto arriva dopo una serie di incontri con i Prefetti, durante i quali siamo stati molto decisi”, spiega Franco. “Visto però che qualcuno non ha capito il senso di quanto detto – continua -, mi sono premurato stamani di inviare a tutti i Prefetti una nota in proposito”.

NOTA AI PREFETTI – Nella nota si legge che: ‘A tal riguardo, con la ferma volontà sia di prevenire ogni tipo di fraintendimento sia di evitare qualsiasi possibile strumentalizzazione, tengo a ribadire – con fermezza – la posizione di Regione Lombardia e dell’Assessorato che mi onoro di rappresentare. […] Come ho avuto modo di ben specificare in Vostra presenza, ribadisco che, per entrambi i casi, occorre sempre tenere conto non solo della sostenibilità economica, ma anche, e soprattutto, della sostenibilità sociale degli interventi, valutato altresì il contesto abitativo spesso problematico in cui si inseriscono. Da ciò, in particolare, derivano le difficoltà manifestate da Regione ad attuare progetti di accoglienza, seppur diffusa. Infatti, nonostante si sia ben consapevoli della straordinarietà della situazione attuale, l’utilizzo di alloggi sfitti per il potenziamento della rete CAS di prima accoglienza non risulta essere compatibile con i citati processi di valorizzazione previsti dalla normativa regionale vigente e non ne permette la realizzazione’.

ASSESSORE LA RUSSA: PRIORITÀ A FAMIGLIE LOMBARDE IN ATTESA DI ALLOGGIO – “Insieme al presidente Fontana e al collega Paolo Franco il 12 maggio abbiamo incontrato i Prefetti di tutte le province lombarde discutendo, alla presenza del Commissario all’emergenza migranti, Valerio Valenti, anche della situazione che riguarda i profughi e ribadendo che, nella legge regionale n.16/2016, non c’è spazio per un’accoglienza emergenziale dei richiedenti asilo nelle case Aler. Come Regione la nostra priorità è dare riscontro alle famiglie lombarde in attesa di un alloggio popolare”, dichiara Romano La Russa, assessore regionale alla Sicurezza.