LUINO Ci è voluto più tempo del previsto. Ma la delicata questione del Parco a lago si avvicina ad essere risolta. Con un drastico ridimensionamento delle strutture in muratura e la scomparsa della griglia in ferro pensata come copertura dell’area a parcheggio. Queste le prime mosse individuate dalla giunta comunale per rispondere alle esigenze dei cittadini che chiedevano di affrontare e risolvere l’impatto ambientale e visivo dei manufatti a corredo dell’area verde. «In questi mesi non siamo stati certo con le mani in mano – sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Barozzi – ma abbiamo lavorato duramente. Per contemperare le richieste della popolazione che ci chiedevano di tornare a rivedere il lago Maggiore da via Verdi e da viale Dante e la rigida normativa che regola gli appalti in corso. Non è stato facile muoversi in queste condizioni ma siamo arrivati vicino alla soluzione». Per ora, infatti, non c’è ancora stato alcun passaggio ufficiale. Perché tutto sarà deciso dopo il contributo della Commissione territorio, del Consiglio comunale e dei cittadini. Ma l’amministrazione comunale di Luino ha un disegno piuttosto preciso per risolvere la questione del “Parco a Lago”. In concreto, infatti, l’ingombro visivo sarà ridotto di circa il 50% per cento. Partendo dalla prima fase. «Ipotizziamo di eliminare, per riutilizzare altrove, la griglia di copertura dell’area prevista a parcheggio – sottolineano Alessandro Barozzi, assessore ai Lavori pubblici, e Alessandra Miglio, assessore al
Territorio – eliminando un primo scoglio visivo e fortemente impattante per l’ambiente. Sia per la visuale strada – lago sia per coloro che dalle acque voglio godere del panorama di Luino. Puntiamo anche a eliminare alcune strutture in cemento armato che, a nostro avviso, mal si conciliano con la filosofia di parco. Quanto al bar la struttura e la sua funzione saranno conservate. Con alcune modifiche sia strutturali che di contenimento dell’impatto in fase di completamento. Proprio per amalgamarlo al meglio con l’area verde». Scelte non casuali. «Sono infatti decisioni che derivano dall’analisi dei bisogni della città e dalla necessità che l’opera funga da cerniera per tutta la fascia a lago – spiegano – e di un disegno complessivo che analizzi tutto il comparto e non solo a spicchi e consenta un allacciamento con l’Avav e Palazzo Verbania». Poi sarà la volta della seconda fase. Sempre previa consultazione di consiglio e cittadini. Tre le opzioni su cui sarà avviata la discussione. «Abbiamo individuato tre possibili progetti – confermano gli assessori -. Uno riguarda la creazione di un’area polifunzionale che possa diventare anche un supporto logistico in caso di manifestazioni, la secondo riguarda la creazione di un’area a parco che prenda il posto della zona che originariamente era destinata a parcheggio coperto, e la terza invece prevede una riduzione dell’area di sosta, da realizzare con un prato armato affiancata con uno spazio a verde».
b.melazzini
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