Cinquecento tifosi, una sola anima. È una famiglia che si diverte. E vince

Piraccini, vero biancorosso. Oro Scapini, Bottone condottiero. Le pagelle di Gabriele Galassi

Dice Calzi: «Noi in campo siamo tranquilli: sappiamo che dietro c’è lui, che la prende sempre». Nulla da aggiungere: Giampaolo, quando vuoi fare le pagelle con noi ti aspettiamo.

Vola sulla fiducia del mister e dei compagni: se lo superano, sputa l’anima e rimedia.

No, niente: di qui non si passa.

Un gol meraviglioso annullato: ma l’abbiamo visto tutti e ce lo ricorderemo. Poi la zampata del 2-0, fondamentale per chiudere i giochi e quell’esultanza insieme ai tifosi. Il tutto con una prova perfetta dietro: super Visco.

Corri, ragazzo: i tifosi saranno sempre con te.

Aiuta anche in difesa e dà la sensazione di essere in continua crescita. Il gol del 2-0 è di Viscomi, ma anche suo (
6,5 Cinque minuti gli bastano per dimostrare quanto voglia far parte del progetto biancorosso).

Seconda partita da condottiero, detta tempi e modi dell’armata biancorossa. (

Si scalda a lungo, entra e dà tutto).

Non spreca un pallone che sia uno. E, come sette giorni fa, in mediana non si tira indietro quando c’è da battagliare.

Pochi spunti, solita dedizione e sacrificio.

Pressa tutto e tutti, senza sosta. Con questo spirito, unito al suo infinito talento, non esiste obiettivo irraggiungibile.

Ha il tocco (e la testa) di Re Mida. (
L’ovunque presente tifoso Stefano Battara lo incrocia e gli dice: «Pira, non sai quanto aspettavamo un tuo gol». Risposta: «Non sai io…». E le sue parole in sala stampa («Il mister mi dà sempre il mio quarto d’ora») sono un manifesto d’amore per il Varese, che ha sposato arrivando dal Borgomanero dove era capitano e titolare inamovibile. Non il migliore in campo, forse; ma biancorosso, vero: per appartenenza, pazienza, disponibilità, gioia, sacrificio. Orgoglio).

Non è un voto (che sarebbe 10, 100, 1000). È l’essere “numeri uno”, i migliori che ci siano. È l’essere un’anima sola (curva, distinti, trasfertisti, abbonati, giovani, vecchi, bambini, giornalisti, fotografi, squadra, staff, dirigenza), tutti stretti nella tribunetta di Settimo Torinese. È l’essere una famiglia, che si muove e si diverte insieme, a pranzo e allo stadio, agli allenamenti e agli aperitivi di benvenuto. Ed è il minuto in cui il Varese ha vinto: il 1’, quando il popolo biancorosso ha iniziato, per non smettere mai, a trascinare i suoi eroi.