Cislago, perquisizioni nell’ambito dell’operazione Gdf sul traffico di droga della ndrangheta

Una maxi rete per il traffico e lo spaccio di stupefacenti da Nord a Sud della penisola. L'operazione scattata nella notte, sta impegnando Nuclei della Guardia di finanza di tutta Italia (foto d'archivio)

IMPERIA – Arriva anche a Cislago, il Comune in provincia di Varese, l’operazione che oggi, 13 novembre, ha portato a 27 misure cautelari nell’ambito di un’indagine svolta dalla Guardia di Finanza di Imperia su traffici di sostanze stupefacenti, che sarebbe stato gestito da associazioni per delinquere di stampo mafioso. Questa mattina i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Imperia, del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Genova e del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.)

della Guardia di Finanza, con il supporto del Reparto Operativo Aeronavale di Genova, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale e reale emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Genova, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, nei confronti di ventisei persone, tra cui uno di nazionalità cubana, due di nazionalità ecuadoriana, quattro di nazionalità albanese (23 destinatarie della misura cautelare in carcere; 3 degli arresti domiciliari). Diciassette degli indagati arrestati sono accusati di essere componenti di una associazione per delinquere diretta da esponenti della famiglia De Marte – Gioffrè, originaria di Seminara e collegata ad articolazioni di ‘ndrangheta residenti in Calabria, ma da anni radicatasi nella zona di Diano Marina, operativa nella provincia di Imperia sin dal 2020 e finalizzata all’acquisto, coltivazione, trasporto, rivendita e cessioni di cocaina, hashish e marijuana. L’associazione disponeva di varie abitazioni appartenenti ai componenti della associazione utilizzate per le riunioni operative degli associati volte a prendere le decisioni riguardanti gli approvvigionamenti di stupefacente, per le trattative con i fornitori e gli acquirenti, per custodire, confezionare e cedere lo stupefacente per l’organizzazione dei viaggi per l’acquisto dello stupefacente, per la coltivazione di piante di marijuana, di criptofonini per le comunicazioni tra gli associati, per la consegna del denaro e per il ritiro dei pacchi contenenti lo stupefacente, di autovetture appartenenti agli associati o appositamente noleggiate per il trasporto dello stupefacente, che in alcuni casi veniva caricato anche su autobus di linea operanti sulla tratta Reggio Calabria/Ventimiglia, di armi da fuoco (una pistola). Era caratterizzata dall’agire con modalità ritenute riconducibili alle organizzazioni mafiose, attraverso le quali ha affermato il proprio controllo sui traffici di stupefacenti nell’area di Diano Marina e dei comuni limitrofi, imponendo il proprio monopolio nel traffico di sostanze stupefacenti attraverso violenze e minacce – talvolta anche a mano armata – nonché mediante l’evocazione del nome della famiglia De Marte – Gioffrè (a sua volta vicina a contesti di criminalità organizzata) per costringere gli acquirenti a pagare gli acquisiti di stupefacenti. Vengono contestati agli indagati 56 episodi di acquisto, cessione, trasporto di quantitativi di cocaina e marijuana, nonché di coltivazione di marijuana; reati (consumati ai danni di alcuni acquirenti di sostanze stupefacenti per costringerli a ripianare i debiti accumulati con gli acquisti effettuati) di lesioni, furti di mezzi di trasporto, estorsione (nella forma tentata e consumata), minaccia, tutti aggravati dal metodo mafioso ai sensi dell’art. 416 bis.1 c.p. (in quanto veniva utilizzata una pistola e veniva menzionata la famiglia De Marte – Gioffrè con riferimento ai legami di questa con famiglie di ‘ndrangheta residenti in Calabria); la detenzione di una pistola. Le articolate attività investigative sviluppate dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Imperia, mediante servizi di pedinamenti e osservazione, effettuati anche in territorio calabrese, nonché attraverso l’intercettazione di oltre 100 utenze telefoniche, nonché di conversazioni ambientali e telematiche, hanno consentito di monitorare costantemente le attività poste in essere dal sodalizio criminale ed accertare allo stato che l’indagato Domenico Gioffrè, pur essendo ristretto agli arresti domiciliari, unitamente a Giovanni De Marte e ad altri componenti della famiglia De Marte, sia riuscito a dare vita ad una florida attività di traffico di stupefacenti nella provincia di Imperia, grazie a diretti approvvigionamenti dalla Piana di Gioia Tauro, avvalendosi di canali privilegiati contigui alla ‘ndrangheta.

Contestualmente alla misura cautelare della custodia cautelare personale e reale, eseguita anche con l’ausilio dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Varese, Reggio Emilia, Bari, Trapani e del Gruppo di Gioia Tauro, la Guardia di Finanza sta procedendo a perquisizioni delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova a Imperia, Diano Castello (IM), Diano Marina (IM), Diano Arentino (IM), Santo Stefano al Mare (IM), San Bartolomeo al Mare (IM), Sanremo (IM), Taggia (IM), Riva Ligure (IM), Castelvecchio (IM), Chiusavecchia (IM), Cislago (VA), Montecchio Emilia (RE) e in provincia di Reggio Calabria. La Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Genova sta contestualmente procedendo nei confronti di uno degli indagati arrestati con riferimento a reati da questi commessi quando era infradiciottenne nell’ambito della associazione per delinquere contestata.