Cocquio Trevisago, il sindaco spegne le sigarette all’aperto: ecco dove non si potrà più fumare

L'ordinanza di Danillo Centrella, primo cittadino di professione medico, in vigore da domani: il divieto per tutelare la salute delle persone più deboli. Multe da 25 a 500 euro per i trasgressori

COCQUIO TREVISAGO – L’idea era circolata nelle ultime settimane a livello nazionale e aveva fatto discutere. In alcune città, come Milano, alcune aree ne sono già interessate. Ora c’è un sindaco del Varesotto che quell’idea l’ha rilanciata e fatta propria: nel territorio del Comune di Cocquio Trevisago sarà vietato fumare all’aperto. Lo ha deciso il primo cittadino Danilo Centrella, di professione medico, che ha emesso un’ordinanza con decorrenza da domani, sabato 1° aprile, con cui mette al bando le sigarette in buona parte del territorio sotto la sua giurisdizione.

Ecco quindi che sarà vietato fumare nelle aree del Comune destinate al gioco dei bambini nei parchi e giardini pubblici, nelle aree limitrofe agli ingressi degli uffici pubblici e delle scuole, nelle aree adiacenti i servizi all’infanzia, come scuole, nido e centri gioco, nelle aree in corrispondenza e nei pressi delle fermate del trasporto pubblico locale e nei cimiteri. In questi luoghi saranno piazzati cartelli che renderanno inequivocabile il divieto e con cui saranno indicate le relative sanzioni. Chi trasgredisce rischia multe da 25 a 500 euro.

L’ordinanza del sindaco, “volta a tutelare dal fumo passivo le categorie di persone più deboli”, viene spiegata così: “Come ritenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il fumo di tabacco costituisce uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di patologie che influiscono negativamente sulla salute della popolazione. È causa di neoplasie (in primo luogo cancro del polmone) e di diverse altre patologie, quali malattie cardiovascolari e malattie respiratorie. È inoltre ascrivibile tra le cause più importanti di morte prematura nei paesi sviluppati e, a livello mondiale, rappresenta uno dei più gravi problemi di sanità pubblica. Ogni anno in Italia sono circa 85.000 le morti connesse al fumo di sigaretta e anche il fumo passivo è di fatto nocivo. Le politiche sanitarie del nostro Paese perseguono e promuovono stili di vita salutari per la prevenzione dei gravi danni alla salute derivanti dall’esposizione attiva e passiva al fumo”.