Comerio si è fermata per l’addio a Enzo Ossola

Comerio Il suo ultimo viaggio l’ha compiuto sulle spalle degli amici alpini. Ma tutta Comerio sabato si è fermata per dire addio al suo storico fiorista, Enzo Augusto Ossola, travolto e ucciso da un’auto impazzita il primo dell’anno (giorno del suo 63mo compleanno), mentre si trovava in vacanza sul lungomare di Antibes insieme alla moglie. I colleghi negozianti hanno abbassato le saracinesche in segno di lutto mentre la bara, coperta di rose bianche, sfilava nel paese.
Commosse le parole pronunciate dal parroco,

don Augusto Cereda, durante l’omelia: «Doveva essere una giornata speciale. Era il primo dell’anno, c’era un bel sole, ed era il giorno del suo sessantaseiesimo compleanno. Quella sera Enzo e la moglie avrebbero cenato fuori. E’ una morte assurda». Parole amare sono andate a chi ha compiuto la strage, ovvero la famiglia di Torino che ha travolto Enzo scappando senza soccorrerlo, salvo poi tornare indietro prima di varcare la frontiera. Adesso sono accusati di omicidio colposo, omissione di soccorso e alta velocità. Il 25 gennaio ci sarà il processo, con il quale si accerterà anche chi fosse alla guida del mezzo. «In questi giorni ho sentito numerose volte persone dire “è stato il destino”. Ma esiste anche l’abuso di una libertà usata male».
La funzione religiosa si è conclusa con un messaggio della moglie Carla letto dalla nipote Laura, che aspetta un bimbo: «Grazie per la sincera partecipazione. Tre le tante lettere che ho ricevuto una in particolare mi ha dato serenità. C’era scritto: “La vita continua a fare il suo corso. Lui sarà sempre presente nella stanza accanto, ma sarà dall’altra parte del cammino della vita”».

f.artina

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