Concorsi “truccati”. Prof della Liuc ai domiciliari

Anche l’avvocato Giuseppe Zizzo, ordinario di diritto tributario, nella maxi inchiesta fiorentina

È arrivata fino dentro le aule della Liuc l’inchiesta della Guardia di Finanza di Firenze che nelle ultime ore ha portato all’arresto di sette docenti universitari, tra i quali anche il professor (agli arresti domiciliari), ordinario di diritto tributario all’università Carlo Cattaneo di Castellanza.

Secondo la Procura di Firenze si sarebbero verificati «sistematici accordi corruttivi tra professori di diritto tributario finalizzati a rilasciare le abilitazioni all’insegnamento secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori, con valutazioni non basate su criteri meritocratici bensì orientate a soddisfare interessi personali, professionali o associativi».

Gli arresti sono avvenuti nella mattinata di ieri. Gli altri sei arrestati sono , tributarista dello studio Russo di Firenze e professore a Foggia ma anche ex collaboratore di Stefano Ricucci, , professore di Napoli, , dell’università di Siena, dell’università di Cassino, dell’università di Bologna, , ordinario a Sassari e supplente a Tor Vergata a Roma.

I finanzieri hanno eseguito all’alba di ieri 29 misure cautelari a carico di altrettanti docenti universitari di diritto tributario su tutto il territorio nazionale: 7 sono finiti agli arresti domiciliari, 22 interdetti dall’attività per 12 mesi, quindi non possono insegnare. Tra loro anche dei componenti delle commissioni ministeriali nominate dal Miur per i concorsi in quella disciplina giuridica. Per altri 7 docenti il gip sta valutando altre misure cautelari.

A margine dell’inchiesta sono state eseguite anche 150 perquisizioni da parte di 500 finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Firenze. Gli indagati sono complessivamente 59.

L’accusa formulata per tutti è quella di corruzione. L’inchiesta è partita da un ricercatore che avrebbe dovuto prendere parte a un concorso per l’abilitazione all’insegnamento. Il ricercatore, però, secondo la ricostruzione della Procura di Firenze, avrebbe dovuto ritirare la domanda in modo da favorire un altro candidato che pare avesse un profilo nettamente inferiore.