Così si diventa falsi ciechi «Basta farsi sostituire alla visita»

Ha fatto il giro d’Italia la notizia dei due falsi ciechi smascherati dalla Guardia di Finanza di Erba dopo settimane di appostamenti e riprese video.

Protagonisti il meronese (63 anni) e (41 anni, di Inverigo). I due – denunciati per truffa aggravata – dal 2007 avrebbero intascato pensioni di invalidità per un ammontare complessivo di 135mila euro.

Le procedure

Ma come hanno fatto a ottenere un certificato di invalidità dalle commissioni competenti, normalmente molto scrupolose?

L’Asl di Como, che a breve dovrebbe far partire un’indagine sul caso, non si sbilancia. Gli uffici dell’azienda sanitaria locale ricordano però come la commissione ciechi sia composta da un medico legale, un medico del lavoro e un medico oculista. «La domanda per il riconoscimento della cecità civile è composta innanzitutto da un certificato del medico di base. In commissione ciechi possono essere riconosciuti tali solo i richiedenti che presentino anche un certificato cartaceo di un oculista di struttura pubblica».

Insomma, la cecità deve essere riconosciuta – oltre che da un medico di base – anche da uno specialista impiegato in una struttura pubblica. «A questo punto, con doppio certificato alla mano, subentra il giudizio della commissione ciechi dell’Asl che a sua volta comprende un oculista. Il verbale viene infine trasmesso all’Inps per l’approvazione finale».

Difficile pensare che un falso invalido, a caccia di una pensione di invalidità, possa arrivare a corrompere tanto un medico di base quanto un oculista impiegato in una struttura pubblica. E molto difficile – osserva , responsabile scientifico del reparto di oculistica dell’ospedale Fatebenefratelli di Erba – «è anche pensare di ingannare i medici. Certo possiamo spacciarci per finti ciechi ma l’oculista analizzando retina, cornea e cristallino si rende conto se tutto è a posto». Se l’occhio non presenta disfunzioni «la cecità potrebbe effettivamente avere natura cerebrale. Ma anche in quel caso vengono effettuati esami che non lasciano scampo». L’ipotesi più probabile, per Perone, resta la sostituzione di persona.

Alla visita specialistica

«Un finto invalido – osserva – potrebbe lamentare problemi di vista con il medico di base, che richiederà una visita specialistica. A quel punto basterebbe mandare a fare la visita qualcuno effettivamente cieco, ma con la propria tessera sanitaria (su cui non c’è la fotografia)». In quel modo il vero cieco – ma sotto falso nome – otterrebbe un certificato regolare. «La commissione dell’Asl si ritroverebbe con esami approfonditi e non avrebbe motivo di richiederne altri».

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