CUVEGLIO «I genitori sono distrutti. E quello che noi possiamo fare per ora è offrire loro silenzio, rispetto e preghiera. Affinché riescano a trovare le forze per superare questo dolore terribile che oggi sembra impossibile da affrontare». Così il parroco di Cuveglio, don Gianluigi, prova a descrivere le sensazioni di Mario e Ornella Palomba, padre e madre di Manuel e Alex. Nella casa di Cavona dove li ha incontrati restano solo loro. Lui, agente della Provincia, e lei devono ora affrontare una nuova tragedia. Quella che per un destino assurdo si è portata via Manuel, ucciso nel giorno di Pasqaua dalla strada a 7 mesi dalla morte del gemello.
Nel giro di pochi metri, sono due i mazzi di fiori e i ricordi degli amici a ridosso della Statale 394. Perché Alex e Manuel sono stati uniti dal destino. Quello di una morte improvvisa che li ha colpiti in sella alla moto, peraltro dello stesso modello. Una Kawasaki Z750 che ha spento i sogni dei due ragazzi. Quelli di Alex infranti per sempre contro un’auto che proveniva nella direzione opposta quell’11 settembre scorso. Quelli del gemello Manuel finiti contro un guardrail in via Valcuvia, all’esterno di una curva a sinistra sul finire dell’abitato di Casalzuigno. Due morti troppo simili per essere accettate da due genitori che a stento si stavano riprendendo dalla prima tragedia. «Quello che è successo – raccontano ora nella frazione di Cavona – è qualcosa di inimmaginabile. Un destino così non dovrebbe capitare a nessuno e ora diventa anche difficile provare a rincuorare Mario e Ornella». Perché anche le parole ora sembra di troppo. «Ho portato la mia vicinanza e il mio affetto – chiarisce don Gianluigi – e un silenzio carico di rispetto. È l’unica cosa che ora possiamo fare».
Vicinanza discreta e disponibilità assoluta. Queste le parole d’ordine che Cuveglio ha fatto proprie. «Ci troviamo di fronte – evidenzia il sindaco Romeo Ciglia – a un dolore insanabile. E solo la vicinanza della collettività potrà contribuire a rendere meno pesante la loro perdita». E anche provare a ragionare sulla sicurezza sembra che ora come ora possa servire a poco. «Con Anas è da tempo che cerchiamo di migliorare l’arteria – chiariscono dal Comune – ma la vera sicurezza la fanno gli utenti. Per questo fin dalle prime
classi delle scuole mandiamo gli agenti a insegnare quali sono i rischi della strada». Anche il comportamento di Manuel mal si concilia con la parola imprudenza. «Perché conosceva la strada e aveva una persona seduta dietro di lui – spiegano gli amici del Moto Club di Gemonio – e non avrebbe mai rischiato». Intanto la ragazza di vent’anni è fuori pericolo. Dovrebbe guarire in 30 giorni. Chi l’ha incontrata riferisce il suo choc: «Vedevo la sua schiena – riferisce agli amici – poi mi sono ritrovata a terra».
Intanto è stata fissata la data dei funerali di Manuel Palomba. Sarà sabato il giorno dell’addio e del dolore. Alle 15, nella frazione di Cavona, a Cuveglio, gli amici e i parenti potranno stringersi intorno ai genitori dei due sfortunati gemelli.
b.melazzini
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