Da Regione Lombardia 8,8 milioni per i frontalieri grazie ai ristorni fiscali: “Lavoratori da tutelare”

Massimo Sertori, assessore regionale agli Enti Locali, con delega ai Rapporti con la Confederazione Elvetica: "Grazie a queste risorse Comuni potranno realizzare interventi volti a migliorare le loro condizioni di vita". La vicepresidente del Consiglio lombardo Francesca Brianza: "Continuiamo a lavorare però alla creazione delle Zone ad Economia Speciale e delle Zone Logistiche Semplificate, che saprebbero dare un fortissimo incentivo alla crescita"

MILANO – La Giunta regionale ha deliberato di attribuire alle Province lombarde la somma di 14.219.423 euro assegnata alla Regione Lombardia per l’anno 2020 e derivante dal ristorno fiscale delle imposte a carico dei lavoratori frontalieri. Ad annunciarlo è l’assessore regionale agli Enti Locali, con delega ai Rapporti con la Confederazione Elvetica, Massimo Sertori.

“Risorse importanti – spiega Sertori – che saranno utilizzate dagli enti assegnatari per la realizzazione, completamento e potenziamento di opere pubbliche di interesse generale volte ad agevolare i lavoratori frontalieri, con preferenza per i settori dell’edilizia abitativa e dei trasporti pubblici”.

Il riparto delle risorse per provincia

I 14.219.423 di euro, verranno suddivisi a favore delle Province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Sondrio e Varese nei seguenti importi:

Provincia di Varese: euro 8.788.069,68;

– Provincia di Como: euro 5.254.684,13;

– Provincia di Lecco: euro 92.015,25;

– Provincia di Monza e Brianza: euro 1.226,87;

– Provincia di Sondrio: euro 83.427,16;

Il ristorno fiscale

In seguito all’Accordo bilaterale italo-svizzero del 3 ottobre 1974 sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri e la compensazione finanziaria a favore dei comuni italiani di confine (ristorni), ogni anno la Svizzera comunica all’Italia gli importi relativi ai ristorni ed accredita a Regione gli importi da destinare alle Province di riferimento dietro presentazione della programmazione dell’impego di tali fondi.

“Grazie a queste risorse – conclude Sertori – i Comuni potranno realizzare interventi volti a migliorare le condizioni di vita dei nostri frontalieri, che rappresentano una risorsa da tutelare, con conseguenti ricadute positive in termini occupazionali e di sviluppo locale”. 

La soddisfazione di Francesca Brianza

“Ben 8,8 milioni di euro andranno all’ente Provincia di Varese, oltre ai 25,2 milioni di euro già assegnati ai Comuni del Varesotto che hanno, in rapporto ai loro abitanti, oltre il 4% di lavoratori frontalieri. La Comunità Montana valli del Verbano riceve, inoltre, uno stanziamento di 996mila euro – spiega la vicepresidente del Consiglio Regionale della Lombardia Francesca Brianza – Questi denari, derivanti dalle tasse pagate dai nostri lavoratori frontalieri oltreconfine, sono essenziali per i nostri enti pubblici e per il loro funzionamento, garantendo entrate che possono essere utilizzate sia per importanti investimenti in opere pubbliche sia, in parte, per finanziare alcuni servizi”.

Proprio Varese ospiterà venerdì prossimo la riunione tecnica italo-svizzera in applicazione dell’accordo sull’imposizione dei lavoratori frontalieri: nella storica sede provinciale di Villa Recalcati si incontreranno le delegazioni svizzera e italiana in un meeting che ha cadenza annuale.

“I frontalieri si confermano una nostra specificità territoriale da tutelare, anche perché le tasse pagate da loro nella Confederazione Svizzera sono una risorsa fondamentale per lo sviluppo dei territori e delle comunità di confine. Continuiamo a lavorare però alla creazione delle Zone ad Economia Speciale e delle Zone Logistiche Semplificate, che saprebbero dare un fortissimo incentivo alla crescita”, conclude Brianza.