Dopo la tragedia a Gaza, il piccolo Adam è arrivato in Italia: sarà curato al Niguarda di Milano

Ha perso il padre e i fratellini in un raid israeliano. Ora, grazie a un volo umanitario, sarà assistito in Italia insieme alla madre medico. Con lui altri 16 bambini evacuati dalla Striscia.

MILANO – Ha solo 11 anni, ma ha già visto troppo: Adam ha perso il padre e tutti i suoi fratellini in un raid aereo israeliano che ha distrutto la loro casa a Gaza. La madre, Alaa al-Najjar, era in servizio come medico al Nasser Medical Center quando i jet hanno colpito. Ora, il piccolo è atterrato in Italia, trasportato da un volo umanitario organizzato dal Governo italiano.

Ad attenderlo al Niguarda di Milano ci sono i medici che cureranno le sue fratture. Per le ferite dell’anima, sarà invece fondamentale il supporto psicologico di cui si occuperanno specialisti e la madre stessa.

Un’operazione sanitaria senza precedenti

Adam non è solo. Con lui sono arrivati altri 16 minori feriti o malati, provenienti dalla Striscia di Gaza, insieme a 53 accompagnatori familiari, per un totale di 70 persone. Si tratta della più ampia evacuazione sanitaria mai realizzata finora dall’Italia in quell’area.

L’operazione è frutto di un lavoro diplomatico complesso che ha coinvolto la Farnesina, il Ministero della Difesa, la Protezione Civile, l’Unità di Crisi e diversi partner internazionali, tra cui l’OMS e l’Unione Europea. I pazienti saranno accolti in ospedali specializzati sparsi su tutto il territorio nazionale, da Milano a Roma, da Padova a Firenze.

L’Italia al fianco dei civili

Secondo il Ministero degli Esteri, l’Italia è oggi il quarto Paese al mondo – il primo in Occidente – ad aver attivato una simile rete di accoglienza e cura per i civili feriti a Gaza.

Il ministro Antonio Tajani, presente all’arrivo a Milano, ha definito l’evacuazione «un dovere umanitario e civile». Il collega Guido Crosetto, ministro della Difesa, ha messo a disposizione i mezzi militari per i trasporti sanitari.

Dal 2023 a oggi, sono circa 300 le persone – tra pazienti e accompagnatori – arrivate in Italia dalla Striscia, curate in base alle patologie nei centri ospedalieri più adatti.

Un gesto concreto di pace

Questa missione è il volto concreto della solidarietà italiana. Un modo per trasformare la diplomazia in cura, accoglienza e speranza.

Per Adam, il futuro ora riparte da qui.