Daniel va a Reggio. Ma non gioca

Situazione paradossale: la società ha deciso di tagliare il lungo Usa, ma ancora non c’è il sostituto. I nomi che sono stati proposti finora costano troppo. E di soldi in tasca ne sono rimasti pochini

Ed Daniel farà parte della spedizione biancorossa a Reggio Emilia. La lunga settimana di avvicinamento alla difficile partita di domenica alle 18.15 al PalaBigi non ha portato – e salvo clamorose sorprese non porterà – alla svolta già in sostanza annunciata dalle dichiarazioni della dirigenza, ribadite nei giorni scorsi.

Non è un cambio di strategia, non si tratta di un colpo di scena. L’intenzione di Pallacanestro Varese è effettivamente quella di separarsi dal lungo statunitense, ma per ora queste giornate di riflessione, giunte dopo la tempesta domenicale dovuta al tracollo casalingo contro la Consultinvest Pesaro, hanno portato semplicemente ad un giro di orizzonti circa i possibili sostituti del centro ex Pistoia, sondaggi peraltro finora privi di sbocchi concreti. La prossima settimana dovrebbe dunque essere –

e non è la prima volta in questa sfortunata stagione – quella delle scelte dolorose. Se Daniel, com’è nell’aria, sarà davvero costretto a salutare la compagnia, non saranno fattori tecnici a decretarne l’uscita, quanto semmai questioni comportamentali, che nell’ambiente biancorosso non sarebbe state gradite. Il giocatore si è comunque allenato con i compagni per tutta la settimana, a scapito delle voci, e per questo dovrebbe essere regolarmente convocato per la trasferta della terza giornata di campionato in terra emiliana, salvo esclusioni che al momento non sembrano all’orizzonte.
Possibile però che il suo impiego contro la Grissin Bon risulti alla fine molto limitato, se non addirittura inesistente, come indicato nelle linee guida tracciate dalla società dopo il ko con Pesaro, riguardo ai giocatori ritenuti “colpevoli” di atteggiamenti non all’altezza della situazione. Per colmare il vuoto, il club biancorosso è impegnato da giorni ormai nella ricerca di pivot di passaporto americano, dopo che la ricerca di omologhi comunitari, fatta nel periodo in cui di attualità vi era la sostituzione del playmaker, non aveva dato esiti positivi.

E anche in questa circostanza Varese pare essere alle prese con un compito non particolarmente semplice. Cambiare in peggio non è evidentemente un qualcosa che possa allettare, ma trovare soluzioni di qualità e a buon prezzo pare senza ombra di dubbio l’impresa più ardua. Ecco perché i primi sondaggi effettuati parrebbero non aver ancora portato a piste realmente percorribili.
Questioni di cassa insomma, spiegabili anche col fatto che questo per Varese non sarebbe certo il primo innesto extra di questa annata non priva di episodi sfortunati a catena. In principio era infatti stato Willie Deane ad aggiungersi, ancora prima dell’inizio del campionato, a un roster apparso evidentemente troppo corto già dalle prime amichevoli. Poi era stata la volta di Christian Eyenga, piombato a Masnago per sopperire al lungo stop di Kristjan Kangur. E infine Eric Maynor, vestitosi di biancorosso all’inizio del nuovo anno, per prendere il posto di Dawan Robinson. Una striscia di cambi in corsa ancora – a quanto pare – da completare. La caccia al prossimo “5” biancorosso continua.