«Decidano i varesini il futuro dell’ex caserma e della piazza»

È tempo che il futuro di Varese sia deciso dai varesini. Un impegno che, tradotto, vuol dire: ascoltare i cittadini e le loro istanze, prima di prendere decisioni importanti, in una grande assemblea pubblica.

Un’idea che viene lanciata dal segretario cittadino del Pd , che fa il punto sulla situazione di piazza Repubblica e dell’ex Caserma Garibaldi, dopo i cambi di rotta della giunta Fontana che, di fatto, hanno avuto l’effetto di avvicinare la progettualità su quel comparto alle ipotesi che erano state lanciate a suo tempo dal Pd.

«La piazza rappresenta il cuore della città – spiega Paris – qualunque decisione venga presa su quel comparto avrà l’effetto di influenzare nei prossimi decenni lo sviluppo di Varese. Un motivo più che valido per coinvolgere tutta la città in questa decisione». E quindi «è necessario ascoltare le associazioni, le parti sociali, tutti i singoli cittadini che vogliano intervenire in un momento di ascolto che le istituzioni devono organizzare. Da parte mia, penso a un’assemblea pubblica aperta, dove ci si possa confrontare sulle modifiche necessarie a quel comparto e su cosa si voglia fare per rilanciare la città».

Insomma, il Pd torna alla carica e, dopo aver visto come le ipotesi di un «Polo culturale nell’ex Caserma Garibaldi» e quella di realizzare «il nuovo Teatro al posto dell’Apollonio» siano diventati gli obiettivi delle giunta, Paris sottolinea come «di fatto l’amministrazione ha adottato gran parte dei nostri punti su piazza Repubblica».

Ora tuttavia occorre il coinvolgimento della città. «Ho visto che è nato un Comitato di commercianti, coinvolgerlo in un processo decisionale e partecipativo è quello che noi chiediamo come Pd, insieme agli altri soggetti interessati, è quello che chiediamo. Ascoltare in sostanza i cittadini prima di prendere decisioni».

Il Pd ha inoltre presentato una nuova richiesta per effettuare un sopralluogo all’interno dell’ex Caserma. Mesi fa, i democratici avevano posto un’analoga istanza, che si era risolta in niente. All’inizio era stato dato loro il permesso dal Comune, successivamente il permesso era stato ritirato. Con dure polemiche da parte dei democratici, che non avevano potuto quindi effettuare il sopralluogo. L’amministrazione aveva parlato di problemi di sicurezza.

Ma i consiglieri comunali democratici, come loro stessi avevano pubblicamente spiegato, avrebbero firmato una liberatoria, e sarebbero stati accompagnati dai tecnici.

«Un sopralluogo all’interno è necessario per renderci conto di persona di come sia la situazione – dice il segretario cittadino – siamo ormai arrivati ad un punto in cui occorre prendere delle decisioni e il nostro gruppo consiliare ha il diritto e il dovere di visionare la struttura al centro di queste decisioni. Aspettiamo fiduciosi la risposta del Comune. Speriamo di effettuare il sopralluogo già settimana prossima».

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