PORTOFINO – Un pomeriggio convulso quello di sabato 13 settembre nel borgo ligure, quando una ragazza di 20 anni ha telefonato al 118 dichiarando di voler togliersi la vita dopo essere stata violentata. L’allarme ha mobilitato forze dell’ordine, vigili del fuoco e soccorritori, che hanno raggiunto la zona via mare e via terra per rintracciare la giovane.
La ventenne è stata trovata in stato di agitazione nei pressi della costa e accompagnata in codice giallo all’ospedale Galliera di Genova. Qui, però, la versione della ragazza ha iniziato a vacillare: non solo avrebbe ridimensionato il racconto iniziale, ma avrebbe anche rifiutato di sottoporsi alla visita medica necessaria a verificare eventuali tracce di violenza.
Un comportamento che ha destato più di un dubbio negli investigatori, i quali ora stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Se dovesse emergere che la denuncia di stupro era inventata, la ventenne potrebbe finire nei guai per procurato allarme, reato che comporta conseguenze legali non lievi.
Le indagini dei carabinieri proseguono, con l’obiettivo di distinguere la verità dai possibili fraintendimenti e fare piena luce su un caso che ha scosso la tranquillità di Portofino.