VARESE «Un aiuto per Marco Tremolada». Questo è il nome del sito web di un ventottenne paraplegico costretto in sedia rotelle a seguito di un incidente in moto avvenuto la mattina del 27 agosto 2009. «All’inizio ero scettico rispetto all’idea di creare un sito per raccontare la mia storia e chiedere aiuto. Quando mi hanno proposto la cosa ho accettato
con mille dubbi perché nella vita mi sono sempre guadagnato tutto con il sudore – racconta Marco Tremolada – Ma i fondi a disposizione per chi si trova nelle mie condizioni sono pochi e mal gestiti. Mi sono reso conto che mi trovavo di fronte a spese più grandi di me e, alla fine, ho deciso di provare anche questa strada».
L’incidente è avvenuto a Colmegna, lungo la statale 394, alle 6 del mattino. Marco, geometra di professione, a quell’ora stava andando in Svizzera per lavoro. A causa di una manovra inevitabile la moto, che un perito ha stimato andare alla velocità di 38 chilometri all’ora, si è scontrata contro un palo della luce. Adesso l’unico desiderio di Marco è tornare a fare, seppur con tutti i limiti, la vita di prima. Si, perché Marco, con un passato da sportivo, è uno che non molla. E che ha intenzione di provare il tutto e per tutto per riprendersi la sua vita. «L’azienda sta attrezzando l’ufficio in modo che io possa tornare operativo, seppure con mansioni diverse da quelle che svolgevo prima – continua il giovane – Spero di riprendere entro la fine dell’anno».
Marco potrebbe raggiungere il posto di lavoro guidando automobile speciale, con modifiche studiate sulla base del suo handicap. «Si tratta di una cosa estremamente importante per ricostruire la mia vita, ma anche estremamente costosa. L’auto costa 60mila euro circa».
E le spese non sono finite. Prima di tornare nella sua casa, a Voldomino (Luino), Marco è stato ricoverato per tre mesi all’unità spinale dell’ospedale Niguarda. In quel reparto si insegna ai pazienti come attrezzare la casa a “misura di sedia a rotelle”, eliminando le barriere architettoniche. Ma anche questi sono interventi costosi, non alla portata di tutti. Per spostarsi dalla camera alla cucina, per esempio, servirebbe un montascale.
E se da una parte la burocrazia va a rilento, «con carte su carte da compilare senza ricevere alcuna risposta», dall’altra corre veloce la generosità. «A pochi giorni dalla creazione del sito, anche grazie alla pagina di Facebook, ci sono stati oltre 2mila accessi e sono già arrivate le prime donazioni – dice il giovane – ringrazio tutti quelli che mi sono vicini e che hanno avuto la pazienza di fermarsi un attimo sul mio sito per leggere la mia storia. A chi è come me consiglio di non farsi trattare da invalido nonostante i limiti fisici. Tragedie come questa aiutano a scoprire chi sono i veri amici e quante persone sono desiderose di dare un aiuto agli altri».
Una gara di solidarietà che il web aiuta a canalizzare. Nella sezione “ringraziamenti” del sito sono stati pubblicati anche i nomi delle persone che hanno già risposto all’appello di Marco Tremolada. Per saperne di più: www.marcotremolada.com
Adriana Morlacchi
e.marletta
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