LUINO È arrivata con l’auto, una Fiat Punto, fino alla diga di Creva. Poi, all’alba, si è gettata nelle acque del lago artificiale. Così è morta la donna di 48 anni, originaria della ex Jugoslavia ma residente da tempo a Cuveglio recuperata dalle acque ieri, verso le 9. Una dinamica che lascia davvero pochi spazi al dubbio: i carabinieri di Luino, incaricati delle indagini dal sostituto procuratore Tiziano Masini, escludono infatti al momento sia l’ipotesi di un intervento esterno, sia quella dell’incidente. Si sarebbe trattato così di un gesto volontario, dettato dalla depressione di cui pare soffrisse la donna.Tutto è successo è verso le 6.30 di mattina quando alcuni testimoni hanno notato la donna in balia delle acque venire risucchiata proprio dalle forti correnti che l’acqua crea in prossimità della diga artificiale di Creva di Luino. A quel punto
hanno immediatamente lanciato l’allarme. A raccoglierlo proprio i carabinieri di Luino e i vigili del fuoco di Varese e Luino che hanno poi allertato le loro unità di soccorso alpino e fluviale e il nucleo di sommozzatori. In zona è stato così ritrovata l’auto della donna e le ricerche si sono poi concentrate in acqua. Le rive del Tresa e quelle del lago artificiale sono state così passate al setaccio, come il bacino in cui hanno lavorato i sub. Ricerche condotte senza sosta fino alle 9, orario in cui il corpo privo di vita della donna è stato avvistato. Recuperato è stato poi trasferito all’ospedale di Luino per gli accertamenti medico legali. Senza riscontro, invece, l’ipotesi di un’altra persona nelle acque inizialmente ventilata e poi esclusa dai controlli. Saranno ora le indagini dei carabinieri a fare piena luce sull’episodio.
e.romano
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