Ennesimo atto vandalico a Gorla Maggiore: si cercano i responsabili

Si torna a parlare di vandalismo. Le Guardie ecologiche volontarie dell'Insubria hanno dato l'allarme perché sono stati deturpati il belvedere e la chiesetta di San Vitale.

I vandali continuano a deturpare la zona di Gorla Maggiore. Questa volta sono stati presi di mira il belvedere e la chiesetta di San Vitale ed è stata abbattuta una colonnina di granito all’ingresso del piazzale del luogo di culto, ma è già il terzo atto vandalico in poche settimane.

Ad avvertire la Polizia sono state le Guardie ecologiche volontarie dell’Insubria, che hanno notato il massacro di un albero e si sono occupate di ripulire i cartelli e la bacheca. Amareggiate e arrabbiate, le Gev si sono messe immediatamente al lavoro: già all’inizio di giugno, dopo un altro atto vandalico sempre al belvedere, avevano intensificato i controlli, estendendoli anche in orari serali, per combattere contro coloro che contribuiscono al degrado di un’area sistemata recentemente grazie ai fondi delle compensazioni di Pedemontana.

Ora gli agenti stanno guardando attentamente le immagini riprese dalle telecamere della videosorveglianza per capire se sia possibile fare un identikit dei vandali, per sapere se sono persone che vivono in paese o se arrivano da fuori. L’amministrazione, infatti, confida che le telecamere siano abbastanza potenti da permettere di identificare una persona anche di notte, con poca luce: non è tollerabile che questi episodi rimangano impuniti.

La questione del vandalismo è stata discussa anche qualche settimana fa alla riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduta dal Prefetto di Varese. In questa sede, oltre allo spaccio nei boschi e alla sicurezza, il Prefetto ha voluto sottolineare l’estrema importanza dell’educazione dicendo: «Bisogna fare in modo che i giovani crescano nel tessuto sociale, puntare sempre di più sul volontariato in modo che i ragazzi si sentano protagonisti della loro vita spendendola per qualcosa di utile e non invece frantumandola in esperienze che danno quello sballo del momento, ma che poi rovinano per sempre».