Luino, Prefetto incontra 40 sindaci dell’Alto Varesotto per parlare di spaccio e disagio giovanile

Sicurezza, disagio dei giovani e spaccio nei boschi: questi i temi trattati nella riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Bisogna che «i ragazzi si sentano protagonisti della loro vita spendendola per qualcosa di utile».

Ieri, martedì 20 giugno, si è tenuta la riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduta dal Prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, nella sala “Giovanni Reale” di Palazzo Verbania, a Luino. I temi trattati: sicurezza, disagio giovanile e, soprattutto, spaccio nei boschi, un fenomeno che sembra sempre più difficile da estirpare.

Oltre ai vertici delle Forze dell’Ordine e dei Vigili del Fuoco, erano presenti i rappresentanti di Trenord e RFI e 40 sindaci e amministratori di quei Comuni dell’Alto Varesotto che rientrano nella giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Luino.

«I cittadini hanno paura» hanno detto alcuni sindaci, parlando della presenza degli spacciatori nelle aree boschive e delle sempre più frequenti sparatorie fra bande per il controllo del territorio. Inoltre, un’ulteriore problematica sollevata riguarda la difficoltà di intervento da parte delle Forze dell’Ordine, data dalla rapidissima mobilità con cui gli spacciatori si spostano sul territorio, facendo perdere le proprie tracce con una facilità resa tale non solo dalla conformazione geografica e morfologica della zona, ma anche dal ricambio sempre più veloce fra gli stessi che complica ancora di più la loro identificazione.

L’altra questione sollevata dai sindaci è legata al disagio dei giovani, acuito dai due anni di pandemia e dalle limitazioni della vita sociale, che porta ad atti vandalici sempre più numerosi. Il Prefetto, in relazione a questa problematica, ha voluto evidenziare l’estrema importanza dell’educazione: «Non è il sistema penale che può far fronte alle preoccupazioni, ma bisogna fare di più in termini di prevenzione e cultura. […] Bisogna fare in modo che i giovani crescano nel tessuto sociale, puntare sempre di più sul volontariato in modo che i ragazzi si sentano protagonisti della loro vita spendendola per qualcosa di utile e non invece frantumandola in esperienze che danno quello sballo del momento, ma che poi rovinano per sempre».