«Forza gigante buono» Varese e Milan tifano Isaac

Il mondo del calcio giovanile è sotto choc per il terribile incidente nel quale è rimasto gravemente ferito il quindicenne di Lomazzo, Isaac Akuetteh, centravanti del Milan, che da circa un mese gioca nel Varese, con gli Allievi del ’99.

In pochi giorni di preparazione e allenamenti si è fatto già voler bene da tutti, tanto da essere stato ribattezzato “Gigante buono”. Un centravanti d’alta scuola: un grande fisico (1,87 per un’ottantina di chili) e classe pura cristallina da vendere. Due piedi che “cantano” su un corpo imponente: il “gigante” d’ebano non è solo potenza, ma anche e soprattutto qualità.

Milan e Varese sono unite nell’angoscia e stanno facendo il tifo per il giovanissimo bomber a cui tutti sono molto legati. «Isaac, tutto il Milan ti è vicino e tifa per il tuo gol più bello – si legge sul sito della società rossonera – non mollare!».

Anche il Varese ha fatto giungere i suoi auguri al giovane attaccante: «La famiglia biancorossa è vicina a Isaac: non mollare campione!». Ma le sue condizioni continuano a essere molto gravi: stabili, dopo la notte trascorsa al Sant’Anna di Como nel reparto di rianimazione, ma la prognosi non è stata sciolta.

Combatte per restare in vita dopo essere stato urtato domenica pomeriggio da un treno in corsa, quasi all’altezza della stazione di Caslino al Piano a Cadorago. Stava pedalando in sella alla bicicletta. Forse stava ascoltando la musica nelle cuffiette e non si è accorto del passaggio del treno che lo ha sbalzato tramortendolo. Le sue condizioni si sono subito rivelate gravissime. La notizia è rimbalzata a Milanello, dove il bomber in erba era cresciuto, ma anche a Varese dove ormai è entrato a far parte della famiglia di Masnago.

Fare il calciatore è sempre stato il suo sogno: tornare magari al Milan per emulare le giocate dei grandi attaccanti rossoneri, o chissà vestire la maglia biancorossa del Varese diventandone protagonista. «Abbiamo iniziato la preparazione – spiega Paolo Volontè, il suo attuale tecnico negli allievi del Varese – circa un paio di settimane fa. È un ragazzo bravissimo, molto educato, abbastanza introverso, anche perché probabilmente doveva ancora conoscere l’ambiente. Per tutti noi era già diventato il “Gigante Buono”».

Compagni, tecnici e dirigenti sono sconvolti: «Un ragazzo davvero dolce – aggiunge il mister – la classica persona buona. Tecnicamente è un giocatore molto forte. Con un fisico così devastante si può immaginare che sia soprattutto un giocatore muscolare e invece non è così: grandissima qualità con entrambi i piedi. Un buon giocatore, anche di prospettiva».

Il giorno dell’incidente doveva trovarsi a Borgomanero con i compagni, ma nella notte non era stato bene ed è rimasto a riposo. «L’augurio di tutti – aggiunge l’allenatore – è che ne esca fuori presto, che stia bene. I compagni volevano andare a trovarlo in ospedale, ma abbiamo spiegato loro che nelle prime ore dopo l’incidente non era possibile. È però il segno tangibile di quanto il gruppo si fosse affezionato a lui e di come si era fatto voler bene da tutti. Il suo sogno è di diventare un professionista: speriamo possa realizzarlo, ma adesso l’importante è che ne esca fuori».

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