Frontalieri in rivolta: si accende il dibattito sulla tassa sanitaria

La mozione per cancellare la controversa tassa sanitaria sui frontalieri ha ottenuto il sostegno unanime della maggioranza in consiglio comunale

La mozione presentata da Luca Paris durante la seduta del consiglio comunale del 17 aprile chiede alla Giunta di Varese di intervenire presso il Governo e la Regione per eliminare la tassa sanitaria per i frontalieri. La proposta impegna il Sindaco e la Giunta a sollecitare il Governo per cancellare la tassa e la Regione Lombardia a sospendere l’applicazione, oltre a promuovere un’azione legale per impugnare la norma e coinvolgere le autorità competenti per raggiungere l’abrogazione della tassa.

La controversa tassa annuale sui lavoratori frontalieri, coinvolgendo oltre 3000 persone nella città e circa 30.000 nella provincia, presenterà aliquote che oscillano tra il 3% e il 6% del reddito netto annuo, a discrezione delle singole Regioni, soprattutto Lombardia e Piemonte.

Durante il dibattito in consiglio comunale, la mozione ha ottenuto un sostegno unanime dalla maggioranza. Anche Francesca Strazzi di Varese Praticittà ha deciso di rinunciare alla sua proposta precedente per consolidare i voti su un’unica iniziativa. Il sindaco Davide Galimberti ha evidenziato l’astensione del presidente della commissione regionale al Welfare come segnale della questionabile efficacia della tassa.

Il presidente della commissione, Emanuele Monti, ha annunciato l’intenzione di astenersi, una scelta supportata da altri partiti. Monti ha difeso i frontalieri ma ha criticato l’uso politico della questione, ribadendo la necessità di un sistema sanitario equo e sostenibile.

Questa posizione è stata sostenuta da Luca Boldetti del Polo della Libertà, che ha confrontato i costi dei servizi sanitari svizzeri con il contributo dei frontalieri in Italia, rilevando la netta convenienza del sistema sanitario nazionale italiano rispetto a quello svizzero. Al contrario, i rappresentanti di Fratelli d’Italia e Varese Ideale si sono opposti alla mozione, sostenendo che il sistema nazionale è finanziato in modo insufficiente e le risorse che deriverebbero da questa tassa sarebbero destinate al personale sanitario italiano.

La mozione è stata infine approvata a maggioranza, con 7 astenuti, 18 voti favorevoli e 3 contrari.