Fumino il pappagallo patriota intona l’Inno in casa leghista

VARESE Una cosa è certa: un leghista sfegatato al povero Fumino avrebbe già tirato il collo. Si perché un Bossi forse non sopporterebbe l’affronto di un pappagallo che, quando più gli piace, apre il becco e intona l’Inno di Mameli. La prima performance di Fumino, Cenerino patriottico, risale alla scorsa estate. «Eravamo seduti sul divano a guardare gli Europei in televisione. Dopo che i giocatori avevano terminato di cantare l’Inno nazionale, ha iniziato Fumino – racconta la famiglia Metelli – È stato talmente divertente che nei giorni successivi, ogni volta che i nostri atleti gareggiavano alle Olimpiadi, noi tutti insieme cantavamo l’Inno stimolando ancora di più l’ugola di Fumino, che fino a quel momento intonava solo la sigla di Pippi Calzelunghe». Fumino è nato a casa Metelli, che si trova a Besozzo, durante le vacanze natalizie del 2011. Stefano Metelli – che

coniuga un lavoro in banca con l’allevamento amatoriale di pappagalli – ha nutrito manualmente Fumino fin da quando era un pulcino spiumato. «Solo così si riesce davvero a stabilire un rapporto tra uomo e pennuto – spiega – Se si lascia che i genitori naturali svezzino il Cenerino, questi cresce “selvatico” e diventa impossibile poterlo tenere in casa libero». L’allevamento a mano, però, richiede molto impegno. Tanto che Stefano e la moglie Ljubica si sono dati il cambio per nutrirlo ogni tre ore. Il nome, invece, l’hanno scelto i bimbi Filippo e Paolo: il Cenerino si sarebbe chiamato Fumino come la barca dell’omonimo cartoon. Fumino, oltre che patriottico, è anche burlone. Il cane è stato rimproverato per abbaiare senza motivo, mentre in realtà era Fumino che aveva imparato a copiarne il verso e lo ripeteva nei momenti meno opportuni.

Il servizio completo sul giornale in edicola venerdì 2 novembre

s.bartolini

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