Gadda di Azione-Italia Viva sul tema dei frontalieri: un tavolo negoziale con la Svizzera e urgentemente un nuovo accordo

La deputata varesina di Azione-Italia Viva torna sul tema spinoso dei frontalieri, dichiarando di avere chiesto al MAECI e al MEF un nuovo tavolo di negoziazione con la Svizzera e un nuovo accordo bilaterale (foto generica d'archivio)

LUINO – Il tema dei frontalieri è uno dei più caldi, si sa. Tanto che nei mesi scorsi il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha più volte dimostrato il suo impegno e l’attenzione al problema che fa parte delle priorità della regione (https://www.laprovinciadivarese.it/fontana-a-bellinzona-impegno-comune-per-lavoratori-transfrontalieri-mobilita-e-ambiente-317028/ e https://www.laprovinciadivarese.it/frontalieri-fontana-per-chi-rimane-in-italia-possibili-200-euro-in-piu-al-mese-in-busta-paga-322619/). Ora si fa avanti anche Azione-Italia Viva che con la deputata varesina Maria Chiara Gadda, attuale segretario regionale di Italia Viva, ritorna sul tema spinoso dei frontalieri. Queste le sue dichiarazioni d’intenti:

Se non si rinnoverà l’accordo tra Italia e Svizzera sui vincoli legati alla presenza fisica dei frontalieri sui luoghi di lavoro, ci saranno ripercussioni sui nostri frontalieri e sarà necessaria una modifica dei flussi di lavoro e dell’organizzazione interna delle imprese che ormai, in oltre due anni e mezzo, si erano consolidati ed efficientati. Oltretutto, la decisione di non rinnovare l’accordo si trova in aperto contrasto con la posizione dell’Unione Europea, la quale ha invece prorogato fino al 30 giugno prossimo la sospensione delle implicazioni del telelavoro dei frontalieri sul piano delle assicurazioni sociali.

Ad aggravare la situazione è arrivata anche la risposta dell’agenzia delle entrate che rispondendo ad un interpello sul telelavoro ha stabilito che dal primo febbraio 2023, se un frontaliere residente nei comuni di confine farà anche un solo giorno intero di telelavoro diventerà tassabile in Italia su tutto il proprio reddito.

Per questi motivi ho chiesto ai ministri degli Esteri e dell’Economia e delle Finanze di riaprire un tavolo negoziale con la Svizzera e siglare urgentemente un nuovo accordo amichevole che, quantomeno, garantisca una nuova proroga allineata alle disposizioni contributive comunitarie, al fine di evitare che a partire dal primo febbraio 2023 i lavoratori transfrontalieri vedano crescere la tassazione sul proprio salario in questo momento storico di grave crisi energetica e di spirale inflazionistica.