Tassa rifiuti, la buona notizia è che i fioristi pagheranno il 30% in meno rispetto all’anno scorso. La cattiva è che la Tari sarà più salata per le famiglie. E che a ottobre si rischia la stangata sulla Tasi.
Tutto dipende dal governo: «Siamo certi che ci sarà un taglio nei trasferimenti, ma non sappiamo di quanto», ha spiegato ieri nel corso di una conferenza stampa l’assessore al Bilancio . La stima è che la sforbiciata sarà di 4 milioni di euro, che dovranno essere coperti con la tassa sui servizi indivisibili.
La stessa che i gallaratesi non hanno pagato a giugno, visto che per ora l’aliquota è zero, e che invece potrebbero trovarsi a pagare in autunno. Quando non è escluso un ritocco dell’Imu, che però non riguarda la prima casa, sempre per far fronte al taglio dei fondi governativi.
Meglio definito, invece, il capitolo Tari, l’imposta sulla raccolta dei rifiuti. Un single che vive in un appartamento di 50 metri quadri pagherà 94,20 euro, pochi centesimi in meno rispetto allo scorso anno. Se nella stessa casa si vive in sei, invece, l’importo dovuto aumenta di quasi 25 euro: sul bollettino ci sarà scritto 233,38 euro.
Eppure, ha assicurato l’assessore, «abbiamo applicato i moltiplicatori minimi sulle famiglie più numerose e i massimi su quelle singole». Il fatto è che la norma dice che più rifiuti si producono, più si paga. E una famiglia numerosa espone più sacchi dell’immondizia di un single o di una coppia. Questo per quanto riguarda le utenze domestiche, che copriranno il 68% degli oltre 8 milioni di costo del servizio di igiene urbana, finanziato appunto dalla Tari.
Poi ci sono le attività produttive: lo scorso anno realtà come bar, ristoranti, fioristi e pescherie si erano trovate di fronte a un importo raddoppiato rispetto al 2012. La giunta ha deciso di intervenire. Ad esempio: una trattoria lo scorso anno pagava 15,32 euro al metro quadro, quest’anno ne dovrà 6,91. Fruttivendoli, pescivendoli e fiorai vedono scendere il costo da 13,08 a 8,90 euro, i bar addirittura da 10,89 a 4,91. Salgono invece gli ipermercati, da 7,53 a 8,50 euro al metro quadro, e le banche che passano da 1,68 a 1,90. Cifra comunque ancora lontana dai 5,41 euro al metro quadrato pagato nel 2012 dagli istituti di credito.
Per andare incontro a chi si trovasse in difficoltà nel far fronte alle imposte, la giunta ha deciso di concedere il pagamento in quattro rate trimestrali per gli importi inferiori ai mille euro. Per quelli superiori si va fino a tre anni, in entrambi i casi si applicano gli interessi legali. Ma almeno si riesce a tirare un po’ il fiato di fronte a tutte queste tasse.
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