Giornata Mondiale senza Tabacco: ASST Valle Olona in prima linea contro il fumo

Iniziative nelle Case di Comunità per aiutare i cittadini a smettere. Il dr. Iuliano: “Ogni sigaretta in meno è un passo verso la vita”

Il 31 maggio si celebra la Giornata Mondiale senza Tabacco, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sui gravi danni provocati dal consumo di tabacco. In occasione della ricorrenza, anche ASST Valle Olona aderisce alla campagna globale con attività informative nelle sue Case di Comunità, dove cittadini e pazienti potranno ricevere consigli utili, contatti per percorsi di disassuefazione e materiale divulgativo per intraprendere la scelta di una vita libera dal fumo.

A sottolineare la gravità del fenomeno è il dr. Antonio Iuliano, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pneumologia:

«Il tabacco rappresenta la principale causa di morte evitabile al mondo. Ogni anno provoca oltre 8 milioni di decessi, di cui 1,2 milioni per fumo passivo. In Italia si stimano oltre 93.000 morti annuali legati al fumo, con un impatto economico che supera i 26 miliardi di euro».

I danni non si fermano ai numeri: i fumatori, prosegue il dr. Iuliano, sono esposti a un rischio significativamente maggiore di sviluppare tumori, patologie cardiovascolari e malattie respiratorie croniche, come la BPCO, che rappresenta la terza causa di morte al mondo.

«Nel 2024, il nostro reparto ha registrato 660 ricoveri, di cui il 75% legati direttamente al fumo: si tratta di BPCO riacutizzata, tumori al polmone, crisi asmatiche e insufficienze respiratorie acute. L’età media dei pazienti è di 73 anni, con prevalenza maschile».

Smettere di fumare, anche se impegnativo, è possibile e porta benefici immediati e a lungo termine:

«Già dopo un anno il rischio di malattia coronarica si dimezza. Dopo dieci anni, la mortalità da tumore si riduce del 40%, e dopo quindici anni il rischio cardiovascolare torna al livello di chi non ha mai fumato».

La disassuefazione è un percorso personale ma supportato da una rete di servizi specialistici. Le Case di Comunità offrono uno spazio sicuro per iniziare, con l’assistenza di professionisti esperti. Il messaggio è chiaro: smettere si può, a qualunque età, e prima si comincia, maggiori sono i benefici.