VARESE «Fonte del ceppo o fonte del cesso. Meno miss al principato ma un bosco più ordinato». Il messaggio, rivendicato dai «sudditi del principato» – ovvero dai residenti del Sacro Monte che si ribellano all’idea di costituire il Principato del Sacro Monte – figura in bella vista sulla salita che porta in cima al borgo. È posizionato dove si imbocca il sentiero per andare al Fontanile, in posizione visibilissima dalla strada. I caratteri cubitali con cui è scritto non lo lasciano passare inosservato. Che il fontanile versi in condizioni di degrado è visibile a tutti. La strada per arrivarci è piena di arbusti, i gradini sono rotti e, in loco, è facile trovare anche rifiuti. Un peccato calcolando che il fontanile è un monumento naturale: si tratta di una delle sorgenti carsiche presenti sul versante meridionale del Campo dei Fiori, nell’alta valle del torrente Vellone. Denunciare il
degrado di quel monumento naturale potrebbe avere un senso, ma quel cartello è soprattutto un vero e proprio affronto per chi sta cercando di creare il Principato del Sacro Monte, ovvero un territorio turisticamente-autonomo, con una propria moneta. «Io faccio parte del Principato, credo che sia un’idea per valorizzare il Sacro Monte, per dare un tocco di originalità a un territorio pieno di cose antiche – dice Walter Piazza, responsabile delle guardie del Principato del Sacro Monte – Io non posso far cambiare la testa alla gente, ma l’invito che rivolgo a chi è contro l’idea del Principato è quello di ascoltare i nostri obiettivi e solo allora dare una propria opinione. Nei prossimi mesi proporranno delle iniziative, ognuno dirà la sua, si cercherà un consenso. Chi non vuole far parte del Principato può rinunciarvi, non è una cosa obbligatoria e non c’è motivo di schierarsi contro».
s.bartolini
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