Il giro di badanti rumene “sfruttate” a Varese, si chiude il processo senza condanne: la sentenza

Assoluzione perché il fatto non sussiste e “non doversi procedere” per prescrizione, così le accuse non hanno prodotto condanne (foto d’archivio)

VARESE – Prosciolti entrambi. Si chiude così il processo sul presunto giro di badanti rumene degli anziani di Varese, che secondo la Procura erano sfruttate da alcuni italiani e una loro connazionale. Oggi sono usciti senza alcuna condanna dal processo gli ultimi due imputati, un 68enne italiano e una 48 rumena.

I reati di associazione a delinquere e sfruttamento del lavoro sono caduti, per effetto di un proscioglimento, “perché il fatto non sussiste”, e una dichiarazione di sostanziale improcedibilità, per prescrizione. La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Varese. I fatti risalgono al periodo tra il 2009 e il 2014.

Le richieste della Procura

Per i due imputati, il pm aveva chiesto oltre 5 anni di reclusione Sono difesi dagli avvocati Fabrizio Piarulli e Irene Visconti. Tre badanti si erano costituite parte civile. Una trentina, secondo quella che era l’impostazione accusatoria ormai caduta – fra tutti gli originali indagati solo uno ha patteggiato, poi non ci sono state condanne – sarebbero state sfruttate.

Sarebbero state costrette ad accettare condizioni lavorative da sfruttamento. A vivere in dieci in un appartamento con un solo letto. Non avrebbero potuto prendere ferie, né pensare di tornare in Romania a far visita ai parenti. Ma le accuse, come detto, sono cadute in aula.