Il pm chiede 4 anni per Irene Pivetti: “Evasione fiscale e autoriciclaggio”. Il caso delle tre Ferrari

L'inchiesta vede al centro una serie di operazioni commerciali, in particolare, la compravendita di tre Ferrari Gran Turismo. L'ex presidente della Camera, in qualità di legale rappresentante di una società con sede in Polonia e di un'altra a Hong Kong, viene contestato, insieme agli altri indagati, di avere aiutato a evadere imposte per oltre 5 milioni di euro.
La giornalista rischia anche di finire a processo a Busto Arsizio per frode in forniture pubbliche e altri reati per il caso di una compravendita dalla Cina di mascherine per un valore di 35 milioni di euro durante l'emergenza Covid

MILANO – Condannare a 4 anni l’ex presidente della Camera Irene Pivetti accusata di autoriciclaggio ed evasione fiscale. E’ la richiesta pronunciata in aula dal pm di Milano Giovanni Tarzia che ha chiesto altre tre condanne. L’inchiesta vede al centro una serie di operazioni commerciali, in particolare, la compravendita di tre Ferrari Gran Turismo, che sarebbero servite per nascondere un’evasione fiscale. Irene Pivetti, in qualità di legale rappresentante di una società con sede in Polonia e di un’altra a Hong Kong,

viene contestato, insieme agli altri indagati, di avere aiutato a evadere imposte per oltre 5 milioni di euro. Per la pubblica accusa a Pivetti “non vi è possibilità” di riconoscerle le attenuanti: “al contrario, perché è stata una persona che ha avuto modo di conoscere dall’interno le istituzione, ha rivestito la terza carica dello Stato, beneficia di un vitalizio pagato dai cittadini ed è quindi lecito pretendere il rispetto degli obblighi di legge” inoltre c’è stata “un’assenza di collaborazione durante le indagini e ha reso una ricostruzione confusa”.

A processo, oltre a Irene Pivetti, anche il pilota di rally Leonardo Isolani, la moglie Manuela Mascoli, la figlia di lei Giorgia Giovannelli, per ciascuno dei quali la pubblica accusa ha chiesto una condanna a tre anni. Per l’accusa l’ex presidente della Camera sarebbe stata consapevole “delle difficoltà finanziarie di Isolani” e l’avrebbe aiutato “a sottrarre i beni”, come le tre Ferrari, dalle procedure di riscossione dell’erario. E avrebbe usato “mezzi fraudolenti idonei ad ostacolare l’accertamento e indurre in errore l’amministrazione finanziaria”.

Irene Pivetti, confermato il sequestro per evasione fiscale e  autoriciclaggio - la Repubblica

La stessa Pivetti avrebbe evaso tasse per circa 3,5 milioni, poi rimpiegati in attività imprenditoriali e finanziarie che le costano l’accusa di autoriciclaggio. Nella sua requisitoria il pm Tarzia ha spiegato “la natura simulata dei contratti” e di come “nessuna delle società coinvolte, tranne quella cinese, ha visto transitare i soldi sul proprio conto corrente”. Irene Pivetti “si è servita di scatole vuote, di società del tutto inconsistenti dove è assente qualsiasi fattura” e per questo ne ha chiesto la condanna.

La sentenza arriverà il 26 settembre. Oggi hanno parlato i primi difensori e per il 27 giugno è prevista l’arringa della difesa di Pivetti, che rischia anche di finire a processo a Busto Arsizio per frode in forniture pubbliche e altri reati per il caso di una compravendita dalla Cina di mascherine per un valore di 35 milioni di euro durante l’emergenza Covid