Il presidente svizzero difende la neutralità del suo Paese: “Niente armi all’Ucraina”

L'incontro di Alain Berset con il cancelliere tedesco Olaf Scholz a cui ha ribadito la storica obbligata neutralità della Confederazione elvetica: "Non possiamo infrangere le nostre stesse leggi". C'è invece l'adesione di Berna alle sanzioni contro Mosca

BERNA – Il presidente della Svizzera, Alain Berset, ha difeso la neutralità del proprio Paese, ribadendo il rifiuto alla fornitura di aiuti militari all’Ucraina, impegnata nel conflitto con la Russia.

Durante la conferenza stampa con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha incontrato oggi a Berlino, Berset ha ricordato che la neutralità vieta alla Svizzera di consegnare armamenti a Paesi belligeranti. Allo stesso tempo, il capo dello Stato elvetico ha condannato con fermezza l’invasione russa dell’ex repubblica sovietica e ha evidenziato che la Svizzera sta aiutando il Paese aggredito con misure umanitarie e per la ricostruzione.

“Ognuno sta facendo quello che può al meglio delle proprie capacità”, ha dichiarato Berset, sottolineando come nessuno puo’ chiedere alla Svizzera di rinunciare alla propria neutralità. Per il presidente svizzero, “non possiamo infrangere le nostre stesse leggi”. Come riferisce il quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, il governo tedesco ha chiesto alla Confederazione elvetica di trasferire all’Ucraina munizioni per i mezzi corazzati antiaerei Gepard, forniti all’ex repubblica sovietica dalla Germania. Inoltre, l’esecutivo del cancelliere Olaf Scholz intende riacquistare dalla Svizzera carri armati Leopard di produzione tedesca con cui sostituire quelli che ha consegnato all’Ucraina.

La questione è oggetto di un intenso dibattito al parlamento svizzero. Al riguardo, durante la conferenza stampa con Berset, Scholz ha osservato: “Speriamo che accada qualcosa”. Allo stesso tempo, il cancelliere ha espresso il proprio apprezzamento per l’adesione della Svizzera alle sanzioni contro la Russia. Sul tema, Berset ha sottolineato che le autorità elvetiche hanno sequestrato beni di oligarchi russi per 7,6 miliardi di euro. Il presidente svizzero ha, infine, dichiarato che il suo Paese sta facendo “tutto il possibile” per attuare le sanzioni contro la Russia.