Il Santo del giorno: Emerenziana, lapidata dai pagani perché pregava sulla tomba della sorella

Secondo un racconto di autore ignoto della passione di Sant'Agnese, era tra i fedeli che parteciparono ai funerali della giovane martire. Un'improvvisa aggressione disperse i cristiani, ma lei invece di fuggire, apostrofò coraggiosamente gli assalitori, ma finì uccisa dai colpi di pietra; e in tal modo battezzò col suo stesso sangue i suoi assassini

Sorella di sant’Agnese, Emerenziana fu sorpresa da un gruppo di pagani raccolta in preghiera sulla tomba della santa e lapidata. Le sue reliquie vennero riposte in un’urna d’argento nella chiesa di sant’Agnese mentre la testa, spiccata dal busto, è conservata a san Pietro in Vincoli.

La biografia

Le poche notizie biografiche sul conto di Emerenziana si devono in gran parte ad un racconto agiografico della passio latina di sant’Agnese, opera di un ignoto autore del V secolo, che narra le vicende successive alla morte della santa.

Secondo questo racconto, Emerenziana era una giovinetta avente la stessa età di Agnese, di cui era “sorella di latte”, il che non farebbe comunque pensare ad un vero e proprio legame parentale con la santa. Attestando che la morte di Agnese si collochi all’incirca nel 304, la nascita di Emerenziana sarebbe dunque da collocare intorno al 291292. Al contrario della coetanea, la santa, pur essendo cristiana, era ancora catecumena poiché non aveva ancora ricevuto il sacramento del battesimo. Secondo l’agiografia cristiana fu lapidata da pagani presenti lungo la Via Nomentana a Roma presso il sepolcro della sorella il giorno del suo funerale, all’epoca delle persecuzioni di Diocleziano.

Emerenziana, che appare costantemente in gruppo con gli altri martiri nelle raffigurazioni più antiche, è raffigurata in un affresco del IV secolo al Coemeterium maius di Roma. Il culto per sant’Emerenziana inizia intorno all’VIII secolo a seguito dell’istituzione di una speciale commemorazione liturgica in suo onore il 23 gennaio, due giorni dopo la festa di sant’Agnese. In seguito la sua commemorazione passò nel Messale e nel Martirologio Romano. Le reliquie della santa furono trasferite intorno all’XI secolo nella basilica

di Sant’Agnese fuori le mura a Roma insieme alle spoglie mortali della sorella. Nel 1615, su volere di papa Paolo V, sono state sistemate all’interno di una cassa d’argento e sistemate sotto l’altare maggiore della basilica. Molti altari le sono stati dedicati in altre chiese di Roma, e una chiesa a lei intitolata, del Novecento, che è situata nell’omonima piazza Sant’Emerenziana e che possiede parte delle sue reliquie.