VARESE Alla fine si può anche andar fuori da Masnago mezzi contenti. Perché partite storte come questa nove volte su dieci possono finire anche peggio. Certo l’1-1 con la Juve Stabia è ben al di sotto del minimo sindacale, ma per lo meno la classifica si smuove, in un campionato dove è impensabile vincerle tutte.
Niente nebbia, né vento. E nemmeno pioggia o neve. Clima di fine inverno a Masnago. C’è solo qualche zolla di troppo fuori posto sul campo. Ma abbiamo visto di molto peggio (ad esempio il traffico per arrivare allo stadio, con il centro città chiuso al traffico per il Carnevale). Castori lascia Carrozzieri in panchina, retrocede Corti in difesa e propone Kone a centrocampo, con Oduamadi inedito compagno d’attacco di Ebagua. C’è qualcuno che entra allo stadio al duplice fischio dell’arbitro che sancisce la fine del primo tempo. Ed è il più fortunato, perché il primo tempo di Varese-Juve Stabia è un nulla che più nulla non si può (a taccuino un angolo per parte). Ancora peggio di Varese-Lanciano, e per fortuna che stavolta gli attaccanti avversari sottoscrivono l’abbonamento al fuorigioco. Ma è uno 0-0 che non sbloccherebbe nemmeno Messi.
Nell’intervallo saranno probabilmente tremati i muri degli spogliatoi alle urla di Castori, che aveva profetizzato una partita difficilissima. Mancano palle giocabili in attacco. Il primo a pagar dazio è Zecchin, fuori al 12′ del secondo tempo per Martinetti. Ma il vero oggetto misterioso del Varese è Kone, inevitabilmente sostituito 8 minuti dopo da Carrozzieri, con Corti avanzato in
mezzo. Carrozzieri non fa nemmeno in tempo a prendere posto che Bastianoni, schierato al posto dell’indisponibile Bressan, firma la papera della giornata. Lungo lancio dalle retrovie, Bruno capisce che il portiere biancorosso sta andando a farfalle e lo infinocchia con un colpo di testa a palombella. Lo svantaggio ha almeno il merito di svegliare un Varese decisamente irriconoscibile.
Una mischia davanti a Nocchi e un tiro a giro sul secondo palo di Ferreira Pinto (a lato). L’ultima carta che Castori si gioca è Juan Antonio, dentro al 29′ al posto di un Ferreira Pinto esausto. Dieci secondi e l’Ossola esplode. Punizione di Franco che sorprende la difesa campana, Carrozzieri scatta sulla destra, la mette in mezzo e Oduamadi va con il piattone che si infila in rete dopo una deviazione forse decisiva di Ebagua. Un’ora e un quarto per vedere il Varese pericoloso non va bene. Ma in gare balorde come questa può anche andare bene così. Nel finale è più la Juve Stabia a sfiorare l’impresa, con un Varese che, memore della beffa col Lanciano, forse capisce che un punto è meglio di niente.
Luca Calvi
Su La Provincia di Varese in edicola domenica 17 febbraio due pagine dedicate alla partita
b.melazzini
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