Immigrati/Amnesty e Msf contro Governo: Non c’è piano emergenza

Lampedusa, 1 apr. (TMNews) – Nel giorno in cui le procedure di evacuazione degli immigrati da Lampedusa subiscono un forte rallentamento a causa delle brutte condizioni del mare, a far rumore sono le associazioni umanitarie, unite in un coro di denuncia nei confronti del governo, reo a loro avviso di non aver saputo affrontare e gestire nel modo migliore l’emergenza immigrati. A farsi sentire sono soprattutto Amnesty International e Medici senza frontiere. “Siamo rimasti colpiti dal fatto che il governo non ha risposto adeguatamente nè con l’urgenza

dovuta a questa crisi – hanno spiegato stamani gli ispettori di Amnesty International, da alcuni giorni presenti a Lampedusa -. Sono impressionanti le condizioni misere con cui sono tenute le persone in questo posto. La cosa che emerge chiaramente è che non c’è nessun piano. Non c’è qualcosa che ci aiuti a capire e andare nei dettagli. Ma soprattutto non è chiaro come l’Italia intenda rispondere all’arrivo di emigranti e rifugiati dal Nord Africa”.

I rappresentanti di Amnesty quindi hanno sollevato dubbi anche sui diversi campi d’accoglienza che in questi giorni si stanno allestendo in tutta Italia. “Non si capisce che natura abbiano questi centri – hanno detto -. Che campi sono?Sono cie, sono centri d’accoglienza? Abbiamo sentito nuove sigle in questi giorni. La detenzione è un punto importante e delicato nel trattamento dei diritti umani. Questi campi avranno un impatto forte sulle persone. Non riusciamo a capire come l’Italia stia svolgendo il suo ruolo nel Mediterraneo”. Una crisi “creata” secondo l’organizzazione umanitaria, figlia di una politica che fino ad oggi ha teso più al respingimento che all’accoglienza: “Questi numeri non sono affatto ingestibili per nessun Paese – hanno concluso i delegati di Amnesty International -. Non sono crisi umanitarie necessitate. Un paese che si abitua a respingere, ha paura di accogliere”.

La versione di Amnesty International trova sostegno anche nella durissima presa di posizione dell’associazione medico-umanitaria Medici senza frontiere, che in una nota del suo direttore Generale in Italia Kostas Moschochoritis denuncia: “E’ difficile credere che siamo in Italia, in un Paese del G8. Le condizioni di vita sull’isola sono peggiori di quelle che troviamo nei campi rifugiati in cui MSF lavora nel mondo”. Medici senza frontiere nei prossimi giorni provvederà, per la seconda volta, alla distribuzione di 2.500 kit igienici (sapone, coperte, asciugamani, spazzolini, dentrifrici) ai migranti ancora stipati nell’area del porto di Lampedusa, ma come spiega ancora Moschchoritis, “senza un concreto adeguamento delle strutture igienico-sanitarie, le nostre azioni sono una goccia nell’oceano. Le condizioni di accoglienza – conclude – sono intollerabili per la salute delle persone e per la dignità umana”.

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