VARESE – È stato ufficialmente inaugurato nel pomeriggio di venerdì 6 giugno Il Faro, il nuovo centro realizzato dalla Fondazione Giacomo Ascoli in largo Flaiano, a Varese. Un edificio un tempo abbandonato, oggi ristrutturato con cura grazie a una vasta mobilitazione solidale che ha coinvolto cittadini, aziende e istituzioni, trasformato in un luogo che accoglie e dà sostegno concreto a chi affronta il duro percorso della malattia oncologica pediatrica.
Un simbolo di speranza e concretezza
La nuova palazzina, completamente riqualificata con un intervento conservativo e moderno al tempo stesso, ospiterà le famiglie dei bambini ricoverati nelle camere protette dell’Ospedale Del Ponte, ma anche medici, ricercatori e specializzandi dell’Università dell’Insubria, con cui è stato siglato un accordo per l’affitto a canone calmierato. Un gesto concreto per sostenere chi ogni giorno lavora per curare e per migliorare la qualità della vita dei piccoli pazienti.
Il taglio del nastro con le istituzioni
All’inaugurazione, emozionante e partecipata, erano presenti numerose autorità: il presidente della Regione Attilio Fontana, il sindaco di Varese Davide Galimberti, il prefetto Salvatore Pasquariello, parlamentari, consiglieri regionali e provinciali, rappresentanti del Comune e dell’Università.
«È stato un cammino lungo e faticoso, ma la risposta della comunità ci ha dato la forza di superare ogni difficoltà», ha dichiarato Marco Ascoli, presidente della Fondazione, ricordando il figlio Giacomo, scomparso a 12 anni per un linfoma non Hodgkin.
Otto appartamenti per famiglie e ricercatori
Il cuore del Faro batte nei suoi otto appartamenti luminosi e funzionali: sei bilocali distribuiti su due piani per gli specializzandi e due ampi appartamenti all’attico, pensati per accogliere le famiglie dei piccoli pazienti. «La luce che entra dalle grandi vetrate e l’affaccio sulla città danno all’edificio il carattere del faro: un approdo, un luogo dove ritrovare forza», ha spiegato l’architetto Elena Brusa Pasquè, che ha firmato il progetto.
Al piano terra trovano spazio gli uffici della Fondazione e delle associazioni impegnate nell’assistenza ai malati, mentre al piano seminterrato, tra lavanderia e servizi, sono stati valorizzati gli elementi storici come le volte in mattoni. L’intero stabile è stato reso accessibile, sostenibile ed energeticamente efficiente.
Il ringraziamento a chi ha reso possibile il progetto
La realizzazione del Faro è frutto di una sinergia tra professionisti, imprese e volontari: dalle aziende che si sono occupate degli impianti, agli artigiani, agli arredatori. Fondamentale anche il sostegno della Fondazione Cariplo e di realtà come L’Arcobaleno di Nichi, in memoria del piccolo Nicholas Bertolla.
Giornata speciale per i donatori
Sabato 7 giugno la struttura resterà aperta per i donatori, con visite guidate e la simbolica “investitura” dei Capitani e Cavalieri del Faro, i principali sostenitori del progetto. Durante la giornata saranno consegnati anche i premi della campagna di crowdfunding, realizzati grazie al contributo di aziende locali come Nicora Garden, Mottalini Miele e Pasticceria Bacilieri.
Un luogo, Il Faro, che oggi rappresenta molto più di una struttura: è un simbolo di accoglienza, comunità e speranza per tante famiglie che ogni giorno combattono contro il cancro pediatrico.StrumentiChatGPT può commettere errori. As