Inghiottito dal lago o scappato? Giallo sulla scomparsa di Fadel

MALGESSO Ancora nessuna traccia di Fadel Yabre, il 17enne di Malgesso disperso nel lago Maggiore da mercoledì pomeriggio. Le ricerche alle Fornaci di Caldè proseguono in modo incessante, ma il corpo del ragazzo di Malgesso originario del Burkina Faso non si trova. Neppure la telecamera subacquea utilizzata dai soccorritori ha finora dato riscontri. 
Così, di fronte al nulla di fatto delle ricerche, in paese sta prendendo sempre più piede la convinzione che Fadel sia ancora vivo e che,

approfittando del fatto che gli amici fossero distratti a nuotare nel lago perdendolo di vista, sia fuggito lasciando in spiaggia gli indumenti e i documenti. Un’ipotesi al momento poco percorribile,  ma alla quale in paese in tanti sembrano credere fermamente. Anzi più passa il tempo e più ci sono persone a Malgesso convinte che il corpo di Fadel non verrà mai ritrovato alimentando il giallo sulla sua sparizione. Speranza e suggestione, anche perché nessuno da queste parti riesce ad accettare l’idea che la famiglia Yabre, dopo la perdita del figlio minore Mohamed di nove anni, morto a febbraio investito da una macchina mentre giocava davanti a casa, possa subire una nuova terribile tragedia. «Non è una questione di voler sperare cha sia ancora vivo – racconta una persona che lo conosceva – certo c’è anche quella componente ma prevalgono i fatti. Tutti sapevano che Fadel non sarebbe mai voluto tornare in Burkina Faso, avrebbe fatto di tutto pur di non tornarci, persino scappare. Lo ripeteva sempre diceva che sarebbe scappato perché temeva di non tornare più in Italia anche se sapeva benissimo che entro un mese sarebbe tornato a Malgesso». Domani, infatti, la famiglia Yabre sarebbe tornata a casa in Burkina Faso. Secondo la gente del posto Fadel meditava la fuga: «Voleva l’indipendenza economica, e diceva sempre – racconta un cittadino – che a 18 anni sarebbe andato a lavorare».
In famiglia, però, restano convinti che il ragazzo avesse sciolto ogni tipo di riserva accettando di fare ritorno in Africa. Il padre, infatti, ha scartato a priori questa ipotesi caldeggiando la strada, l’unica al momento presa in considerazione dagli inquirenti, di un annegamento. Ma il genitore chiede che si faccia chiarezza poiché è convinto che da solo il figlio, non sapendo nuotare, non si sarebbe mai tuffato nelle acque gelide del bacino correndo un rischio tanto grande.

b.melazzini

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