Irma in pensione. Chiude l’unico punto ristoro al Campo dei Fiori

I due gestori della storica attività di montagna cesseranno di lavorare con la fine di quest’anno

Irma Cuomo e il marito Giancarlo Bossi, con la fine dell’anno, andranno in pensione. E per la Pensione Irma, l’unico punto di ristoro del Campo dei Fiori, finisce un’era. Per condurre il bar e il ristorante si sono già fatti avanti degli aspiranti gestori, quindi il servizio non dovrebbe venire a mancare. Ma qualcosa di quel locale, punto di approdo per anni per migliaia di Varesini, andrà inevitabilmente a perdersi.

La Pensione fu chiamata Irma per onorare due signore: Irma Cuomo e la zia, anche lei Irma.

«Certo che mi dispiace andare in pensione, dopo 68 anni di lavoro, mettetevi nei miei panni – racconta Irma Cuomo, che con la famiglia continuerà comunque ad occuparsi dei 5 appartamenti della Pensione – Non sono tanto contenta di lasciare il bar e il ristorante, dove ero tuttofare, ma sono obbligata per via dell’età. Per tutti questi anni la gestione è stata famigliare. Mi auguro che subentri qualcuno bravo, motivato, che non faccia fallire questo posto. Stiamo parlando di un lavoro continuo, ma allo stesso tempo saltuario, che varia a seconda del periodo dell’anno e delle condizioni meteo».

Irma Cuomo e Giancarlo Bossi si sono sposati 43 anni fa e risiedono nell’abitazione attigua alla Pensione. «Questi anni sono pieni di ricordi meravigliosi, abbiamo vissuto di questo lavoro – spiega Irma – Siamo stati gratificati dalla voglia di lavorare e non ci è mai mancato niente. Spero che chi subentri faccia lo stesso, anzi, spero che si dimostri migliore di noi».

Ai tavoli della pensione si sono dati il cambio operai, ingegneri, architetti, registi, persone di tutti i tipi, provenienti da Varese e da altri Paesi. Famiglie e camminatori solitari. Giovani ed anziani. Sembra impossibile anche solo pensare che domani sarà l’ultimo giorno della storica gestione. «Poi finalmente potrò fare delle camminate al Campo dei Fiori, che è spettacolare – conclude Irma – Per via del lavoro sono stata immersa in questo paradiso, ma non ne ho mai potuto godere in prima persona».

Certamente, continuare per tutti questi anni a lavorare in cima alla montagna ha richiesto sacrifici. Il figlio della coppia di storici gestori, Luca Bossi, vuole sottolineare alcune difficoltà che l’attività ha dovuto superare. «In primo luogo la tassa sui rifiuti che due anni fa è stata raddoppiata per i ristoranti, cosa che per la noi ha rappresentato un vero e proprio attentato – dice Luca – Come se non bastasse, la logistica della raccolta dei rifiuti è complicata qui al Campo dei Fiori».

«In questi anni ci hanno ostacolato anche i tentativi, effettuati dal Comune, di scoraggiare le persone a salire al Campo dei Fiori in automobile. Tutte le volte che la strada è stata chiusa, le persone sono tornate indietro rinunciando alla gita, non hanno preso i mezzi pubblici come auspicato dall’amministrazione. Io penso che i soldi che ogni anno vengono spesi per tenere aperta la funicolare potrebbero essere impiegati molto meglio».

Luca Bossi, però, fa anche una lode al Comune: «il servizio di spalatura della neve, nei passati 30 inverni, è stato eccellente. So che la persona che se ne occupava, che viveva alla Rasa, non ha più l’appalto. Spero che chi subentra adesso sappia essere altrettanto efficiente».