Italia-Cina/ Napolitano chiude 7 giorni da mediatore


Hong Kong, 30 ott. (Apcom)
– La lunga visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in Cina si è conclusa oggi nella ex colonia britannica di Hong Kong, da cui il capo dello Stato è già partito alla volta dell’Italia. Una missione, quella di Napolitano, sproporzionata in confronto alle 24 ore che il premier cinese Wen Jiabao aveva dedicato al nostro paese ad inizio ottobre. Ma le questioni sul piatto portate da Napolitano sono state molteplici ed impegnative, per un’Italia che vuole fare da traino in Europa ma fatica ad emergere al di fuori del terreno battuto in Cina.

Proprio il ruolo di ‘ponte’ che il nostro paese si riserva è stato fra gli argomenti principali affrontati dal capo dello Stato. La Cina è ormai diventata parte del futuro dell’Europa tutta, ed è necessario che la nostra Europa riesca a parlare con una sola voce anche nei confronti della Cina. È necessario per fare dell’Unione un partner competitivo e giocare un ruolo di primo piano nonstante il ribilanciamento degli ordini globali, come Napolitano ha condiviso con il presidente cinese Hu Jintao. Ai cinesi il capo dello Stato ha espresso la frustrazione per le debolezze dell’Europa specialmente all’indirizzo di Pechino, di cui ci si ostina per capriccio a non voler riconoscere la realtà del progresso, e primo fra tutti a negare quello status di economia di mercato a cui la Cina aspira e che nei fatti ha già raggiunto.

Seppur sentendosi parte dell’Europa, l’Italia ha davanti a sé innanzitutto la sfida del fare sistema, del giocare in gruppo per affrontare al meglio le esigenze del mercato cinese ed arrivare ad una complementarietà economica che giova ad entrambe le economie, senza remore e senza minacce. Oggi qui “è una cosa che ancora manca, questa capacità di fare sistema” ha detto Napolitano. Per questo la sua missione serve a “portare un messaggio unitario” all’imprenditoria italiana nel paese, portare “il sostegno delle istituzioni repubblicane” per far sì che si passi dalle parole ai fatti, dagli accordi firmati dai governi alla realizzazione pratica affidata alle imprese. “Non bastano le iniziative dei governi, ora tocca alle imprese” ha incitato il Presidente, rivolgendosi alle comunità imprenditoriali di Pechino, Shanghai e Hong Kong, in quest’ultima effettuando la prima visita in assoluto di un
presidente della Repubblica o capo di governo italiano.

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