Varese – Erano già svizzeri con la prima squadra, da quest’anno lo sono totalmente in nome del vivaio: i Varese Killer Bees, nati nel luglio 2006, dall’ottobre 2008 partecipano alla Regio League, le quattro serie di tornei appunto regionali della vicina confederazione. Sono partiti dalla quarta, il settimo rango assoluto rossocrociato, ora approcciano con ambizione la terza. All’esordio, due anni di serie C nostrana.
La rivoluzione definitiva, come accennato, parte adesso. E’ infatti decollato l’accordo di collaborazione stipulato quest’estate con l’Ambri Piotta: unione ad ampio raggio con un pezzo di storia dell’hockey ticinese, basata sulla comunicazione tra settori giovanili.
Le Api Killer sono germogliate da un’idea di Matteo Cesarini, all’inizio direttore sportivo e da tre anni presidente del sodalizio: «L’interscambio riguarda gli allenatori e le categorie Piccolo, Bambino e Mosquiuto, equivalgono alle italiane under 9, 11 e 13; giocheremo là».
La cantera della Api conta oltre 30 virgulti che fanno categorie campionato, poi c’è il gruppo di avviamento all’hockey, il boss del settore è Davide Macchi. Sempre il pres: «Crediamo tutti nel completamento della trasformazione. Possiamo contare su un bacino di esperienze sportive e di vita uniche, e su coach con stipendi per noi inarrivabili».
Gli amici d’impresa, «sono il responsabile leventino Luca Cereda, che è anche il selezionatore della nazionale svizzera Under 20, e il secondo allenatore della serie A Diego Scandella. Grazie a loro è stato possibile il matrimonio».Data la distanza, la logistica richiede sacrifici. Cesarini: «I nostri ragazzi si allenano al Palalbani e i
loro ad Ambrì, per le partite si va logicamente assieme. Un coach svizzero viene da noi una volta alla settimana, e uno nostro va da loro. Sempre settimanalmente, si tiene una riunione organizzativa» Importante, «ci sono anche formazioni che scendono sul ghiaccio in maglia Killer Bees, non solo Ambrì Piotta».
Cesarini: «Abbiamo innesti importanti, a partire dal nuovo allenatore Alessandro Benin, capace di vincere due Spengler Cup nel coaching staff di Team Canada. Lo scambio è limitato al giovanile, per la Regio League c’è un’idea che vorrebbe il coinvolgimento dei loro juniores».
Indice puntato: «L’obiettivo è la promozione in seconda, la cui alta classifica al cambio vale un’A2 italiana». Si tratterebbe di partecipare alla quarta categoria assoluta svizzera: «Per dare un ordine di grandezza, nella prima serie della Regio League ci sono squadre con budget da 600 mila euro. Non sono ammessi stranieri, le più forti valgono una media A1 nostra».
Pubblicità progresso: «Saremo in Fiera alla Schiranna, ospiti del padiglione istituzionale come esempio di collaborazione transfrontaliera». Kermesse da venerdì a domenica 14. Solidarietà: «Portiamo il logo del Ponte del Sorriso sulle maglie. Organizzeremo anche un torneo in loro nome, distribuendo un disco personalizzato battezzato Puck». Proventi al nascente polo materno-infatile.
Samuele Giardina
p.rossetti
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