La fidanzata lo lascia, lui litiga coi genitori poi aggredisce i carabinieri: arrestato a Gazzada

Per dimenticare la delusione amorosa un 33enne si è ubriacato e, una volta tornato a casa, se l'è presa coi familiari. Urla e i rumori hanno allarmato i vicini che hanno chiamato le forze dell'ordine. Ma la furia dell'uomo ha investito anche i militari che non hanno potuto far altro che ammanettarlo. Poi le scuse davanti al giudice

GAZZADA SCHIANNO – Nel tardo pomeriggio di domenica un 33enne di Gazzada Schianno è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. L’origine della vicenda, a quanto ricostruito, sta nel litigio dell’uomo con la ex fidanzata che lo aveva da poco lasciato. Un tentativo di riallacciare il rapporto andato male ha portato il 33enne a rifugiarsi nell’alcool: un giro dei bar, 5-6 birre che hanno alterato ulteriormente il suo stato-psicofisico. Una volta rientrato a casa se l’è presa con i genitori in un crescendo di urla, strepiti e rumori che hanno allarmato i vicini. Questi hanno chiamato il 112 e sul posto è arrivata una pattuglia del Nucleo Operativo Radiomobile da Varese. Alla vista dei carabinieri però l’uomo non si è affatto calmato, anzi. La sua furia si è rivolta anche contro i militari con insulti, spintoni e calci, fino a che gli uomini dell’Arma sono stati costretti a bloccarlo e ammanettarlo.

Arrestato e mandato il giorno seguente davanti al giudice varesino Luciano Luccarelli per l’udienza di convalida, l’accusato ha ammesso le proprie responsabilità confermando i dettagli di quanto accaduto e il “movente”, appunto la delusione d’amore. Si è appreso inoltre che il vizio del bere è un vecchio problema dell’uomo, seguito per questo dal Sert, che sarebbe all’origine dei suoi precedenti penali, cause pendenti e una condanna già ricevuta.

Davanti al giudice il 33enne ha chiesto scusa per quanto combinato domenica, dicendo di non ricordare nemmeno l’accaduto per via dell’alcool. L’arresto è stato convalidato ed è stato rimesso in libertà, come chiesto anche dal pm Monica Crespi, con il solo obbligo di presentarsi tutti i giorni alla polizia giudiziaria in attesa del processo fissato per febbraio 2023. Il difensore dell’uomo, l’avvocato Massimiliano Carnelli, ha presentato istanza di patteggiamento, su cui il giudice si è riservato una decisione.