La Lega accelera i tempi per l’autonomia differenziata. Inizia l’iter in Senato

Inizia l'iter della prima lettura, L'Aula verrà chiamata a valutare ben 337 emendamenti e 6 ordini del giorno. Il relatore della Lega Paolo Tosato: "Obiettivo è via libera entro la legislatura".

Autonomia differenziata, arriva nell’Aula del Senato oggi alle 16.00 il disegno di legge. Il ddl Calderoli, dopo sei mesi di discussione in Commissione Affari costituzionali, inizia l’iter della prima lettura, dopo aver superato momenti di tensione tra le forze di maggioranza e le opposizioni. I lavori in prima commissione hanno fatto registrare una sessantina di audizioni, decine e decine di documenti acquisiti con pareri ‘tecnici’, per un totale di 649 sedute e il voto su 385 emendamenti, di cui 83 sono stati approvati, di questi la metà arrivati dalle opposizioni.

Obiettivo approvazione entro la legislatura

A Palazzo Madama i relatori saranno Costanzo Della Porta (Fdi) e Paolo Tosato (Lega). Per quest’ultimo “siamo di fronte a una norma equilibrata, che pensiamo possa essere operativa entro la fine di questa legislatura”. Tosato prova a ipotizzare i tempi: “La previsione più attendibile è che in questa settimana si svolga la discussione generale e nel frattempo inizi la valutazione degli emendamenti – spiega intervistato dall’AdnKronos- . Difficilmente io credo ci sarà la votazione degli emendamenti in questa settimana”.

337 emendamenti al testo

L’Aula verrà chiamata a valutare ben 337 emendamenti e 6 ordini del giorno: “Ma quelli della maggioranza, tutti di Fdi, sono una manciata”, assicura il leghista che nega frizioni in maggioranza. “Io penso che all’interno della maggioranza non ci dovrebbero essere problemi perché c’è stata una discussione molto ampia in Commissione, in quella sede sono stati approvati più di 80 emendamenti di cui più o meno la metà dell’opposizione e metà della maggioranza”, ricorda. Sottolineando come ci sia stato già “un dibattito vero sia con le opposizioni ma anche all’interno della maggioranza per definire un testo il più condiviso possibile, quindi io penso che in aula non dovrebbero a questo punto esserci problemi perché sarebbero dovuti eventualmente emergere in Commissione”.

Di certo le opposizioni non faranno sconti su una legge che viene accusata di spaccare il Paese, tra Nord e Sud, ricchi e poveri. “Io credo che la loro sia una posizione più di natura politica che nel merito del provvedimento, tanto è vero che se oggi portiamo all’approvazione” la riforma “è grazie alla riforma costituzionale del titolo quinto che è stata varata nel 2001 da parte del centrosinistra. Tra l’altro l’unica riforma costituzionale delle tre importanti degli ultimi decenni che ha avuto poi il via libera popolare, mentre la devolution e la riforma di Renzi, sono state bocciate”.

“La legge è molto equilibrata -assicura- perché prevede non l’utilizzo della spesa storica ma dei Lep. Quindi veramente è una legge, io ritengo, assolutamente equilibrata che dà garanzia a tutti”. Tosato, però, non esclude che il ddl, un volta incassato il via libera del Senato, alla Camera, in seconda lettura possa essere ‘ritoccata’. “La terza lettura è possibile, anche la Camera potrebbe voler dare un proprio contributo. E’ ovvio che da un punto di vista politico l’equilibrio di maggioranza è già stato raggiunto, però nulla esclude che possano essere apportate anche piccole modifiche -aggiunge- . Una volta approvata la legge, finalmente potrà iniziare un percorso democratico di confronto tra le regioni interessate, il governo e il Parlamento per definire quali materie dovranno essere comprese”.

Regionali ed europee sullo sfondo

Nel frattempo ci saranno le tornate elettorali, le regionali e le europee. Per Tosato le frizioni sulla Sardegna, con il braccio di ferro tra il suo partito e Fdi non influirà, non avrà riflessi in Parlamento. Anzi: “Nessun rischio, lo escludo. È ovvio che nel corso di una legislatura ci sono varie elezioni amministrative e queste non possono condizionare l’andamento dell’attività di governo. Io ribalto la situazione, sarebbe un problema per il governo e la maggioranza se ci fossero invece ostacoli sul percorso dell’Autonomia o del premierato, non sono le regionali al contrario a poter creare tensioni”. “La partita si gioca più in Parlamento su queste due riforme che non da un’altra parte, quindi se queste vanno lisce il governo tiene”, aggiunge il senatore leghista.