La marea non si ferma

Il Varese travolge la Pro Settimo (3-0), ma la partita era già vinta ancora prima del fischio d’inizio. Il vero spettacolo sono i tifosi biancorossi. Quelli di Besozzo, Vittuone, Trezzano, Vigevano. Quelli della rinascita

Sembrava Besozzo, Vittuone, Trezzano, Vigevano. Tutti insieme, tutti stretti, fianco a fianco. Bandierine e palloncini. Una sola, unica curva, guidata dalla Curva e dai suoi cori. La rinascita è iniziata l’anno scorso e non si è mai fermata. In ogni campo, campetto, centro sportivo, stadio il popolo biancorosso è sempre quello: orgoglioso, bollente. Fedele e felice quando vince, fedele e incazzato quando perde.

Ma sempre vicino ai suoi giocatori, che altro non sono che gli 11 (o 18, o 25 con staff e dirigenza) della famiglia scelti per andare in campo. Per risalire dove questa gente merita di stare. Già sentito, già detto. Ma da ripetere, ricordare. Sempre. Perché così si vince. Perché così si torna in altro. Un’anima sola a caccia di un sogno.

A Settimo la partita è già vinta prima di cominciare. La tribuna ospiti illumina più del basso sole di inizio novembre che accoglie le squadre. È fuoco che abbaglia. Uno spettacolo che la tribuna di casa, dall’altra parte del campo, osserva in silenzio. Un silenzio di timore. E di ammirazione.

A Settimo la partita è già vinta prima di cominciare. Perché l’urlo “Varese-Varese” spaventa gli undici in maglia blù, mentre il coro “Lotta e vinci insieme a noi” traccia la strada per quelli in maglia rossa. Che iniziano a ritmi esasperati, spinti da una forza che non si vede ma si sente.

Un angolo, poi un secondo. Ed è già 1-0 (6’): Giovio spara a effetto dalla bandierina di destra, a centro area Scapini dà una testata potente alla palla e la sbatte in fondo al sacco. Di rabbia, di grinta. Da bomber.

La Curva è scatenata, incontenibile. E i biancorossi vanno al triplo della velocità: Rolando recupera palla bruciando l’avversario di turno, Giovio pressa senza respiro, Bottone guida Zazzi all’arrembaggio, Ferri e Viscomi alzano il muro.

Solo Varese, la Pro Settimo è in balia della marea. Becchio schiaccia su angolo di Giovio (17’), Baiano segue in piedi i suoi, che eseguono tutto quello che è stato preparato in settimana: gioco a due tocchi, sovrapposizioni e cambi di gioco, movimento e contro movimento delle due punte.

Qualche errore, che ci può stare, viene subito sistemato (23’): Granzotto si fa superare da Taraschi, ma lo rimonta e lo costringe a un tiro sporco, deviato in angolo. Giovio risponde alzando la pressione e servendo sulla corsa Scapini, che controlla il rimbalzo e spara dal limite mandando però fuori bersaglio (29’).

L’unico varco nella difesa biancorossa si apre al 31’, con Fumana che sfugge a Viscomi e colpisce in diagonale dallo spigolo dell’area piccola: Pissardo resta dritto, allarga il piede e sventa il pericolo. Un gol annullato al Varese (33’: favoloso tuffo di testa all’angolino di Viscomi, fermato in fuorigioco), poi è lotta fino al fischio di metà tempo. Si attende la seconda ondata, che tutti si aspettando essere decisiva.

Il Varese colleziona angoli su angoli e tiene sempre il gioco in mano. La Pro Settimo difende a denti stretti, resiste, ma è destinata a cedere, I biancorossi mettono alle corde gli avversari col passare dei minuti: cross velenoso, e deviato, di Becchio, disinnescato da Zamariola (13’); magia di Zazzi, alla Zazzi, al limite dell’area del Varese e azione che riparte su Rolando, che conquista un cartellino giallo (24’); tiro di Giovio troppo stretto sul primo palo (25’); sinistro di Becchio dal limite deviato in corner (27’).

Il momento è arrivato. La tribuna biancorossa scende in campo, chiamata dalla Curva: “Fuori la voce! La vinciamo noi”. E diventa un tutt’uno. Il segnale è mandato: “Varese facci un gol”. L’ordine, eseguito (33’). Undicesimo corner di Giovio, la difesa di casa mette al limite, Rolando si coordina e colpisce col destro, nel mucchio Viscomi ci mette il piedone, spiazza il portiere di casa e vola a festeggiare con i tifosi.

La partita è chiusa. Ci vorrebbe una ciliegina. Un gol che conti per il futuro. Un regalo ai tifosi, che non smettono di cantare e saltare neanche sul 2-0.

Baiano capisce tutto e spedisce in campo Piraccini, con una promessa: «Oggi entri e fai gol». E il gol del centravanti arriva, finalmente. In pieno recupero, perfetto per chiudere una giornata di festa in famiglia: Ferri la trova in area sul tredicesimo calcio d’angolo biancorosso, la palla resta nel mucchio, Piraccini ci si avventa con fame e la scaglia in fondo alla rete. I tifosi lo celebrano, lui esulta a pugni chiusi. Primo tris della stagione, e poco importa se il Chieri (2-1 sulla Bustese) ha vinto ed è ancora a +1.

Finisce, ma non era mai cominciata. Finisce, con i biancorossi che ringraziano i loro tifosi. E i tifosi che ringraziano i loro biancorossi. Ci si vede al Franco Ossola. La marea non si ferma.

: Zamariola; Romano (Sillano dal 42’ st), Alasia, Rubin, Magnati; Chiazzolino; Procaccio, Castelletto, Nacci (Nosenzo dal 12’ st), Taraschi (Sorato dal 36’ st); Fumana. A disp.: Galante, Bianco, Menon, Mosca, Guido, Caracciolo. All. Nobili.

: Pissardo; Talarico, Ferri, Viscomi, Granzotto; Rolando (Lercara dal 45’ st), Bottone (Gazo dal 41’ st), Zazzi, Becchio; Giovio, Scapini (Piraccini dal 30’ st). A disposizione: Consol, Simonetto, Luoni, Bonanni, Musso, Cusinato. All. Baiano.

: Miele di Nola (Cogozzo di Chiavari e Ferrari di Imperia).


– Spettatori: 750, di cui 500 da Varese. Ammoniti: Taraschi e Procaccio (P). Angoli: 6-13; fuorigioco: 1-3; tiri (in porta): 8 (5) – 17 (9); falli: 11-11; recupero: 0’ + 4’.